“La Fiera è ripartita, alziamo i calici” Danese e Mantovani: "Adesso è il momento di pensare all'aumento di capitale"

Facce distese, sorrisi veri. “Bello ritrovarsi in…presenza” spiegano il presidente Danese e il direttore generale Mantovani. Il salone della stampa è pieno. C’è quella veronese al completo (o quasi…), c’è il Sole 24 Ore, Milano Finanza. C’è aria di ripartenza, “…che poi è quello che volevamo e che abbiamo atteso a lungo” sorride Mantovani. “A proposito – scherza (ma non troppo) Danese – ho letto che qualcuno voleva la testa di Mantovani. Notizia falsa, chiudiamola qui, perchè non vale neanche la pena parlarne”.
La Fiera riparte, dunque. Il programma sta in una cartellina che non è più la cartellina dei sogni. “No, non lo è, anche se ci aspetteremmo dal Governo un atteggiamento diverso” va dritto allo scopo Danese. “Perchè o qui si rendono conto che le Fiere possono essere un volano fondamentale per l’economia di una nazionae, oppure non andiamo da nessuna parte”.
Snocciola alcuni dati, il presidente. “Il fatturato è sceso, non poteva essere altrimenti. Del resto, noi abbiamo scelto di annullare tutte le manifestazioni previste, nel rispetto delle normative. C’èanche da dire che il Governo ci ha ignorato fino ad agosto”.
Mantovani sottolinea una risposta importante che arriva dalla Cina, “dove abbiamo una manifestazione che ci dà numeri positivi. In questi mesi non abbiamo mai smesso di lavorare per essere pronti alla ripartenza, per non farci trovare impreparati. Grazie al personale, al management, al Cda, che hanno accettato la riduzione dei costi, decisa per reggere il passo. Siamo stati costretti a “tagli” del 41%, inevitabili. Eppure nessuno s’è tirato indietro. Il futuro? Siamo convinti che il futuro si scriva oggi e noi vogliamo esserci da protagonisti, agili e innovativi, sono questi gli aggettivi che scelgo per il nostro futuro”.
Il futuro sta anche nelle parole di Danese. “Il futuro immediato significa aumento di capitale, che era in programma a inizio 2020 e che il Covid ha reso impossibile. Lo vogliamo fare nel più breve tempo possibile. Convocheremo l’assemblea dei soci, dev’essere un momento forte, una svolta in un 2020 che doveva essere l’anno più importante”.
Sarà un segnale, almeno questo pensa Danese, “un segnale importante. Perchè se i soci accettano, in un momento come questo, vuol dire che ci credono, che credono all’azienda e alle sue potenzialità”.
E le voci di possibili aggregazioni? La Fiera di Bologna, la stessa Padova, per la quale preme anche Zaia. Danese non si scompone. “Siamo in una fase in cui è giusto valutare ogni opzione. La mia risposta è “perchè no?” Ci stanno pensando gli altri, perchè non dovremmo farlo noi? Ora pensiamo all’aumento di capitale, poi ne riparliamo.
Zaia? Lui è il Presidente della Regione ed è giusto che abbia a cuore le sorti degli enti del Veneto. Normale che abbia delle idee. Le abbiamo anche noi. Dopo quello che abbiamo vissuto, il 2021 dev’essere l’anno del rilancio”.
In alto i calici, cin cin.