La grandine ha flagellato il Veneto Sono caduti 32 millimetri di pioggia. Danneggiati anche vigneti, seminativi e aziende

La tempesta che la notte scorsa ha flagellato il Veneto ha colpito anche Verona, seppur in maniera non grave come in altre province. Una grandinata, fitta ma con chicchi non di grande consistenza, ha battuto le zone del basso lago e del basso veronese, danneggiando vigneti e seminativi.
Segnalazioni stanno arrivando in queste ore da aziende agricole che rilevano danni attorno al 25-30 per cento a vigneti, mais e soia. Qualche segnalazione anche per il riso. “La grandine ha colpito a macchia di leopardo – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Nella Bassa sono state sferzate le zone al confine con il Mantovano. Per fortuna i chicchi non erano di grosse dimensioni e perciò le perdite sono limitate. In compenso sono piovuti 32 millimetri d’acqua e, in questo momento della stagione, è oro che cola”.
BASSO VERONESE
Il temporale del 19 luglio sera ha causato danneggiamenti a macchia di leopardo a causa di grandine talvolta con vento nel comune di Albaredo d’Adige in località Coriano e nel comune di Salizzole nelle località Valmorsel e Bionde. Da una prima verifica effettuata da Condifesa Verona Codive, l’ente che si occupa delle assicurazioni in agricoltura, le colture interessate sono mais, tabacco, orticole, frutta tra cui mele.
Il tecnico di Codive Flavio Carassini sta già effettuando sopralluoghi per le verifiche e rilevazioni dei danni subiti dalle colture.
“Tutta la provincia veronese – precisa il direttore di Codive Michele Marani – è stata toccata dal maltempo ma in molte zone fortunatamente solo con precipitazioni di pioggia. La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dagli agricoltori in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Rileviamo, inoltre, non solo una maggiore frequenza di eventi climatici estremi ma anche dimensioni aumentate dei chicchi di grandine negli ultimi periodi causando danni consistenti alle colture”.
DANNI ALLE COLTURE
La grandine ha colpito duro anche nel Padovano, la notte scorsa,con particolare veemenza nelle zone di Cittadella, Limena, Arsego, Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche e fascia pedemontana. Danni più lievi nelle altre zone. Danneggiate dal vento le strutture di alcuni agriturismi, come quello di Marco Bettella a Limena, e di aziende agricole come Barduca a Borgoricco, che segnala buchi nelle coperture delle serre e pannelli fotovoltaici colpiti. Anche le serre di Campodarsego e San Giorgio delle Pertiche stanno facendo la conta dei danni. A Cittadella l’allevamento di Giancarlo ed Emanuele Zanon ha tutti i capannoni con regole da rifare e i raccolti di seminativi in alcune zone con danni fino al 90%. Gravi perdite alla coltivazione: vigneti, mais e soia.
OLTRE 100 FERITI
“Sale a 110 il numero delle persone ferite con traumi determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri. Ringrazio ancora una volta i soccorritori ed i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni”. Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in costante contatto con la Protezione Civile, il Suem e tutti i volontari che in queste ore stanno prestando soccorso in seguito degli intensi eventi meteorologici che hanno interessato ieri, nel pomeriggio e nella serata, ampie porzioni del territorio regionale.Nello specifico sono stati rilevati 28 accessi complessivi in Pronto Soccorso in provincia di Venezia, 62 a Padova, 19 a Vicenza e 1 a Belluno.