La potenza di un amore spezzato. Le chicche di Netflix e Amazon Prime Nel film “Storia di un matrimonio’’ il regista racconta il dramma dei protagonisti

Storia di un matrimonio (Netflix – 2019) Charlie e Nicole si stanno separando. Lui è un brillante regista d’avanguardia, lei la prima attrice di un’importante compagnia teatrale. I due hanno un figlio di otto anni di nome Henry; quando Nicole decide di trasferirsi da sua madre a Los Angeles per girare il pilot di una serie tv, Charlie dovrà dividersi tra le due città, il lavoro e la famiglia per poter vedere suo figlio e tentare di portare a conclusione nel migliore dei modi la relazione con Nicole. C’è tantissimo cinema e tanto teatro nel cinema di Noah Baumbach, che in Storia di un matrimonio raccoglie i cocci di una relazione, mentre la potenza delle interpretazioni attoriali e la delicatezza della scrittura fanno emergere tutto l’amore, ancora pulsante oltre il dramma e custodito nei cuori dei protagonisti. Il cinema si veste dunque di umanità e fa di essa il motore della narrazione: il raffinato regista newyorkese con un debole per le relazioni interpersonali sviscera qui la contraddittorietà dei sentimenti in forme cinematografiche ben riconoscibili eppure mai banali. Omaggiando infatti in vario modo le pietre miliari del genere, da Scene di un matrimonio a Kramer contro Kramer, fino ad arrivare al Woody Allen degli anni ’90, Baumbach dimostra la sua genialità di scrittura, con dialoghi misurati capaci di passare istantaneamente dal tono ironico al tragico senza mai forzarsi; oltre e dentro la sapiente sceneggiatura, i luoghi e gli spazi occupati dai personaggi hanno poi un ruolo fondamentale, arrivando a sintetizzare alla perfezione la consapevolezza di un fallimento irreversibile. Un giorno di pioggia a New York (Amazon Prime Video – 2019) Gatsby e Ashleigh sono due giovani innamorati con un destino ancora da scoprire; lei è un’aspirante giornalista cinematografica che si ritrova tra le mani l’opportunità di intervistare il grande regista newyorkese Roland Pollard. Lui è un intellettuale di famiglia alto-borghese deciso a non seguire i passi dei suoi genitori. In occasione dell’intervista i due fanno programmi per passare un romantico weekend a Manhattan, ma una volta arrivati lì la città con la sua frenesia li trascinerà in luoghi e circostanze inaspettate.C’è tutta una vena di irrealtà dentro i film di Woody Allen che riesce sempre in qualche modo a spiazzare coloro i quali decidono di farsi trascinare nelle follie verbali e immaginifiche della sua narrazione. Con Un giorno di pioggia a New York il regista torna ad esplorare questa sopra-realtà attraverso gli spazi dell’amata città di New York, feticcio e custode di tante sue indimenticabili storie. I protagonisti sono due giovani più disincantati di quanto sembri, ed il sapiente lavoro di scrittura messo in campo serve ad Allen proprio per smascherare la patinatura dorata di cui i due giovani – e le rispettive classi sociali – fingono di ricoprirsi: un ritratto dolce-amaro delle sfide identitarie che investono le nuove generazioni, impreziosito – ancora una volta – dalla meravigliosa fotografia di Vittorio Storaro e dalle buone interpretazioni di Elle Fanning e Timothée Chalamet.

Maria Letizia Cilea