La prima chiesa di San Fermo

La chiesa dei Santi Fermo e Rustico, meglio conosciuta con il nome di chiesa di San Fermo Maggiore, è una chiesa cattolica che sorge al centro della città di verona. La sua storia è piuttosto lunga e articolata, soprattutto se consideriamo il fatto che si tratta di un edificio costruito in tre epoche diverse.
Tre chiese infatti si susseguono nel corso dei secoli: nelle fondazioni si possono leggere le tracce di una chiesa forse del V secolo, epoca che si contraddistingue per il culto dei martiri, cui la chiesa è dedicata; la chiesa inferiore, benedettina, che propone come solitamente capita nelle chiese romaniche una suggestiva spiritualità grazie all’alternarsi di grandi zone d’ombra e spazi di luce soffusa, proveniente da piccole feritoie verticali, creando le condizioni ideali per il raccoglimento e la riflessione tipici appunto dell’epoca romanica; la chiesa superiore, francescana, un grande spazio ad aula destinato a raccogliere grandi folle di fedeli che doveva contraddistinguersi per una generale sobrietà conforme allo stile di vita dei frati, dove nel tempo si sono però sovrapposte numerose trasformazioni e aggiunte.
Ci occuperemo innanzitutto della prima chiesa.
Vi sono diverse narrazioni riguardanti la vita dei santi Fermo e Rustico; una di queste vuole che, dopo essere stati arrestati in seguito alle persecuzioni dell’inizio del IV secolo, furono condotti a Verona dove vennero torturati e decapitati in riva all’Adige il 9 agosto del 304 d.C. Si racconta che i corpi fossero stati lasciati insepolti e, successivamente, portati e venerati presso le fiorenti comunità cristiane dell’Africa settentrionale, nei pressi di Cartagine, e da lì trasportati prima a Capodistria e poi a Trieste. Sul luogo del martirio, che avvenne sembra, nei pressi di dove oggi sorge ponte Aleardi, la devozione popolare condusse a costruire una prima chiesa in loro onore (V secolo-VI secolo), anche se le prime tracce documentate di questo edificio risalgono all’VIII secolo. Sempre secondo tale racconto, le reliquie dei due martiri fecero il loro ritorno a Verona nel 755 o nel 765, grazie ad alcuni mercanti che le riscattarono dopo che il vesc­ovo An­no­ne pro­fetiz­zò che la grave siccità che a quel tempo affliggeva la città sarebbe terminata una volta che i corpi di Fermo e Rustico sarebbero stati ricondotti sul luogo del loro assassinio.
A seguito di una solenne cerimonia le reliquie vennero poste in un’arca sotterranea collocata in un edificio, nel 775 sicuramente già esistente, ove oggi sorge la chiesa di San Fermo Maggiore. Antichi documenti raccontano che i resti dei due martiri vennero traslati «non longe extra muros civitatis, in Basilica quae a priscis temporibus in eorum honorem fuerat constructa». A Verona fu l’inizio dell’affermazione del culto dei due santi, che portò alla fondazione di numerose chiese a loro dedicate, diverse delle quali scomparvero nel corso dei secoli.
All’interno dei locali della parrocchia, sono custoditi tre modelli delle tre relative chiese di san Fermo costruite successivamente in epoche diverse.
Nel primo modello si vede chiaramente che la Chiesa Paleocristiana dedicata al martirio dei due santi, e costruita al di fuori delle mura cittadine e lungo il fiume Adige è la più semplice delle tre, dichiarando in questo modo che in secoli successivi avrebbe subito varie trasformazioni passando alla chiesa Romanica, di cui rimane quasi intatta la chiesa inferiore, alla chiesa Francescana con elementi (soprattutto nella parte absidale) di chiesa Gotica, ma di questo avremo modo di parlare in seguito, quando cercheremo di vedere altri edifici di questi due periodi.