L’acuto di Tommasi. Svolta nei rapporti tra Palazzo Barbieri e Fondazione La giunta ha approvato la delibera con cui viene revocata la concessione per i concerti extra lirica. Entro sei mesi dovrà essere trovata una nuova soluzione. Il sindaco: ci sono i lavori in Arena per le Olimpiadi, il Comune deve avere il controllo delle date

E alla fine la decisione di riportare l’extra lirica sotto il governo dell’amministrazione comunale è arrivata. Caldeggiata dalla maggioranza di centrosinistra subito dopo la clamorosa frattura che aveva visto il centrodestra votare Gasdia sovrintendente mettendo in minoranza il sindaco-presidente di Fondazione Arena Damiano Tommasi per 4 a 3, questa mattina dopo lunghe settimane di riflessioni e approfondimenti giuridici nelle pieghe dei cavilli amministrativi, la Giunta comunale ha deciso. Viene revocata la delibera del 15 aprile 2022 con la quale la precedente amministrazione disponeva di affidare l’extra lirica alla società strumentale Arena extra con la determinazione dei canoni per le serate degli artisti. Ora la decisione che si voleva giustificare con una presa di posizione politica di risposta al comportamento del centrodestra, viene giustificata in modo molto più tecnico: in vista dei lavori e dei cantieri che si apriranno in Arena nel 2024 e nel 2025 per preparare le cerimonie per le Olimpiadi invernali del 2026 e l’apertura delle Paralimpiadi, è bene che il Comune possa tenere sotto controllo tutta la gestione dell’Arena, per far combaciare in modo corretto lavori e date dei concerti. Per questo la delibera approvata dalla Giunta dà sei mesi di tempo per trovare con Fondazione Arena il nuovo modus operandi. Ma la volontà del Comune è chiara: Arena extra che vede oggi la presidenza della Gasdia e il cda formato da De Cesaris e Flavio Piva, con Cecilia Baczinsky segretaria generale, dovrà rispondere a Palazzo Barbieri. E quindi anche la sua composizione va cambiata. Dovranno saltare dei nomi. O dovrà quantomeno cambiare la presidenza. Perché Arena extra che coordina tutte le serate di spettacolo non lirico dovrà diventare una società strumentale del Comune. Altrimenti andranno trovate soluzioni diverse, anche se il sindaco Tommasi non sembra intenzionato a creare una struttura ad hoc a Palazzo Barbieri. Una revoca questa di cui la Fondazione Arena è stata informata, assicurano in Comune, ma non più tardi del 2 agosto alla Cronaca di Verona il vicepresidente di Fondazione Arena Giuseppe Riello si era detto molto contrario all’ipotesi.

Sei mesi per trovare una soluzione. “Ma sulle date il dominus è il Comune”

Il sindaco e presidente della Fondazione Arena spiega i motivi che hanno portato alla revoca e anticipa le prossime mosse. Arena extra srl dovrà rispondere a Palazzo Barbieri

Tommasi, nella veste di sindaco e di presidente della Fondazione Arena, spiegando alla stampa i motivi della delibera di revoca, non nasconde che questa sia figlia sì di necessità tecniche, ma anche del clima che si è creato all’interno dei Fondazione Arena dove il consiglio di indirizzo ha vissuto mesi di scontri e turbolenze politiche con torsioni e contorsioni clamorose. Come quella che ha portato il sindaco a impugnare davanti al tribunale delle imprese la decisione della sovrintendente Gasdia di riconfigurare Arena Extra nominando un nuovo cda senza informare il Comune. “Abbiamo deliberato il recesso della convenzione con Fondazione Arena per l’extralirica. Una decisione molto meditata perché trova la sua ragione nella decisione di qualche anno fa di aderire alla candidatura olimpica per le Olimpiadi invernali Milano Cortina del 2026”, spiega il sindaco Tommasi. “Un impegno preciso preso per il nostro anfiteatro che ha bisogno di lavori, interventi precisi e le tempistiche sono strette e vanno rispettate. Quindi bisogna prevedere una organizzazione delle attività in Arena che sia oculata, governata e attenta a rispettare i tempi per gli impegni presi. Siamo felici di portare avanti questi impegni per un evento che avrà risonanza mondiale”. Ma c’è anche l’altro aspetto: “Tutto questo si inserisce anche nelle recenti vicende di gestione dell’ente e dell’organizzazione che si occupa dell’extra lirica per cui dobbiamo riportare sotto controllo del Comune le stagioni 2024 e 2025”. Inoltre, oltre all’impegno stringente assunto nei confronti dei Comitati Olimpico e Paralimpico Internazionali, si aggiunge la necessità di investire altri 2 milioni di Art Bonus per ultimare i lavori di conservazione e fruizione del monumento cittadino, da realizzare entro marzo 2025. Ora ci saranno, per legge, sei mesi di tempo per far scattare la revoca che sarà quindi operativa in primavera. Nel frattempo Comune e Fondazione Arena dovranno cercare il nuovo modus operandi per gli eventi extra lirica. “Questo è stato il primo passo per avviare il dialogo con Arena extra che avrà la gestione dell’attività nei prossimi mesi. Non escludo alcuna soluzione ma sicuramente il dominus dell’attività dovrà essere il Comune per le prossime stagioni”. Il che significa, al di là delle dichiarazioni, che Arena extra potrà continuare a occuparsi dei concerti ma il Comune chiede che nel cda vi siano persone di propria fiducia che facciano riferimento a Palazzo Barbieri.”Faremo in modo che questa attività resti un valore aggiunto per l’anfiteatro e per la città”, prosegue Tommasi. Il problema è che le attività extra lirica, cioè i concerti rock e pop e i vari eventi live “dovranno convivere con gli interventi sull’anfiteatro e quindi ci vuole una precisa programmazione”. “E non nego -dice Tommasi- che questo passaggio sia anche figlio della situazione che si era creata, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto”.

In due stagioni previsti lavori per oltre 15 milioni

Le date dei concerti dovranno fare i conti con i cantieri per la sistemazione dell’Arena in vista delle Olimpiadi. Il no di Giuseppe Riello

La Fondazione Arena, assicura Tommasi, è al corrente di questa decisione che avrà un impatto non indifferente come aveva già spiegato sulla Cronaca di Verona del 2 agosto scorso il presidente della Camera di commercio Giuseppe Riello: “Sarebbe un errore”, aveva detto. Ma il sindaco ribadisce: “Abbiamo già anticipato alla Fondazione questa scelta”. Ma c’è il pericolo, come sostiene Riello e anche il centrodestra, che il gettito nelle casse della Fondazione Arena proveniente dai concerti si possa ridurre e diventerebbe difficile poi fare il bilancio finale. “E’ uno dei temi sul tavolo per capire la modalità con cui andare avanti, ma la Arena extra srl resta in piedi. Si deve approfondire nei prossimi mesi come gestire l’extra lirica facendo però riferimento al Comune”. Arena extra srl gestirà gli eventi per i prossimi sei mesi, “in questi mesi non escludo si possa tornare a una gestione diversa se si riesce a trovare la modalità, perché noi dobbiamo concedere l’Arena nella primavera 2026 al Comitato olimpico e sono previsti investimenti per almeno 15 milioni di euro”. Quindi, o si trova in questi 6 mesi una soluzione per far andare avanti Arena extra nell’organizzazione degli eventi in stretto raccordo fiduciario con il Comune, o il Comune dovrà prevedere “altri interlocutori” come dice Tommasi. Alla scadenza dei 6 mesi, la gestione dell’extralirica dovrà essere in capo all’Amministrazione comunale. In questi mesi si potrà anche trovare il modo per proseguire con la stessa società strumentale, ma la programmazione dovrà essere in capo a Palazzo Barbieri che dovrà far coincidere le date con i lavori. Una decisione comunque destinata a cambiare fortemente gli equilibri interni alla Fondazione Arena e tra Fondazione e Comune perché la gestione dell’extralirica è sempre stata negli ultimi anni supervisionata da Gianmarco Mazzi, top manager del mondo dello spettacolo, a suo tempo amministratore delegato di Arena Extra e dopo la nomina a sottosegretario la parte operativa è stata affidata alla sua segretaria Cecilia Baczinsky. Riportare tutto sotto il cappello del Comune vuol dire anche restringere il perimetro di influenza di Mazzi. Non a caso Riello aveva detto alla Cronaca di Verona solo un mese fa: “L’extra lirica di cui si parla tanto è un settore delicatissimo, si occupa di un mondo difficile, quello degli artisti e degli spettacoli dal vivo, ci vogliono rapporti e competenza. Lo abbiamo visto quando c’era Mazzi che è un grande professionista del settore e ora è gestita al meglio con la Baczynski che era la sua assistente. Il Comune vuole portarsi l’extra lirica a Palazzo Barbieri e gestirla in proprio? Sarebbe un grave danno”.

mb