Le avventure del maresciallo Rizzi Ex sindaco, oggi direttore vendite di un grande grupp o, con l’hobby della scrittura

Nato a Cologna Veneta, ma da sempre residente a Pressana (VR), Stefano Marzotto è stato sindaco per tre mandati ed oggi lavora come direttore vendite in un grande gruppo internazionale nel settore dell’elettronica industriale. Grande appassionato di viaggi e lettura, oggi lo intervistiamo per la sua grande passione con la scrittura che lo ha portato a pubblicare 2 romanzi.
Partiamo dalla pubblicazione del 2018 “LA MORTE NASCOSTA” Ce lo presenta?
«È un romanzo che parte da un pensiero nato durante il mio impegno come Sindaco del mio comune. Cosa succede se durante l’ispezione di una tomba viene trovato un corpo che non ci dovrebbe essere? E da lì partono le indagini del maresciallo Francesco Rizzi, un pugliese che vive e lavora in un piccolo paese veneto, a cui è stato dato vita e comportamenti narrativi, anche grazie alle esperienze acquisite da primo cittadino di Pressana.»
Segue nel 2021 il romanzo “L’INGANNO. Niente è come sembra”. «É un romanzo più articolato e maturo, direi. Parte da una rapina in villa una per poi dispiegarsi intorno ad una vicenda molto più complessa e articolata. Nel libro si intrecciano tre storie facendo sì che il vero giallo sia incluso proprio nella rivelazione deposta alla fine dal colpevole.»
Ancora il tema indagini poliziesche come protagonista assoluto dei suoi scritti?
«Sì, ma si leggerà anche della tormentata storia d’amore del protagonista che confezionerà un racconto piacevole, un po’ burlesco, sulle elezioni in paese con aneddoti gustosi e spesso tratti dalla realtà.»
Il Maresciallo Rizzi è il protagonista delle sue indagini. Quanto è reale e quanto frutto della sua fantasia?
«Il personaggio è di pura fantasia, ma nasce dalla mia frequentazione con i carabinieri che ho imparato ad apprezzare e stimare tantissimo negli anni di incaricato pubblico. Non nascondo che nel caratterizzare Rizzi abbia cercato di inserire anche qualcosa di me stesso, affibbiandogli un po’ di carattere introverso, molto riflessivo, malinconico e con un senso dell’humor molto ironico.»
Thriller, poliziesco all’italiana o giallo d’autore? Dove si colloca la sua scrittura e perché?
«Direi che è più un poliziesco all’italiana. Molto calato e attinente alla nostra realtà, che non potrebbe ambientarsi facilmente in un altro Paese.»
Cosa proporrebbe per avvicinare di più i giovani alla lettura?
«Difficile rispondere. I miei figli mi dicono che un libro è troppo ‘lento’ per i tempi di oggi. Neanche i film guardano più, perché troppo lunghi. Oggi preferiscono consumare divorando e passare oltre.»
Qual è il motivo di tanta passione per questo genere di narrativa? «Credo che giochi un ruolo molto importante il mistero, che affascina e spinge tutti ad essere un po’ indagatori e commissari, sempre pronti a trovare l’intuizione o la prova giusta per arrivare al colpevole.»
L’INGANNO di Stefano Marzotto – Independently published – Pag. 188 pagine

Gianfranco Iovino