Le carte della Lega. LA “PARTITA DI PALAZZO BARBIERI”. In attesa di capire che cosa succede a Roma, il partito del Carroccio prepara l’opzione B, nel caso decidesse di correre da solo. E sul tavolo ci sono (almeno) quattro nomi che potrebbero essere candidati. L’asso di cuori sembra oggi nelle mani di Mantovanelli...

I giorni della Lega.I dubbi della Lega. Le attese della Lega. Tutti guardano al Carroccio, per capire che cosa può accadere sulla strada di Verona 2022.
“Se decidesse di andare da sola con un suo candidato, noi ci saremmo” le parole di Massimo Ferro, big di Forza Italia.
“Se decide di andare da sola, noi non cambiamo, si va con Sboarina”, il pensiero di Ciro Maschio, leader veronese di Fratelli d’Italia.
“Noi stiamo con Sboarina” il pensiero di Matteo Gasparato, presidente di Verona Domani, che già qualche settimana fa aveva sollecitato il Sindaco ad uscire allo scoperto.
Le carte sono in tavola, l’unica “coperta” è quella della Lega che attende segnali da Roma, dove Matteo Salvini sta cercando di recuperare quel che si può recuperare dopo il “disastro” della scorsa settimana.
Intanto, la Lega veronese medita. Già, giusto dirlo, aveva dubbi sulla ricandidatura di Federico Sboarina. Perchè, non li avesse avuti, la “partita” sarebbe stata chiusa prima di Natale. Ora i dubbi sono alimentati anche in sede romana, dalla spaccatura, non più nascosta, tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
E allora, serve l’opzione B, “perchè non ci possiamo far trovare impreparati” osserva un leghista di vecchio corso.
La sensazione è che stia lentamente, ma quotidianamente, prendendo campo l’idea di “andare a contarci con un nostro candidato, perchè il popolo leghista potrebbe non essere stimolato a dovere dall’idea di votare Sboarina”.
Contarsi, per poi, al ballottaggio, valutare (anche) l’ipotesi, già sbandierata, di riannodare il filo del discorso con Flavio Tosi.
Di sicuro, le incertezze di questo periodo non hanno certo aiutato il popolo leghista ad avere idee chiare e a credere in Sboarina, anche questo va detto.
In ogni caso, l’opzione B sta prendendo forma e porta dritto ad Acque Veronesi, cioè al presidente Roberto Mantovanelli. Leghista doc, forte di un credito conquistato col lavoro alla guida dell’Ente e da quel profilo di grande equilibrio che ha finora segnato la sua storia politica. Giovane, competente, la figura giusta qualora la Lega scelga di sganciarsi definitivamente da Sboarina. Più defilati, oggi, altri autorevoli candidati: Zavarise, assessore nella Giunta Sboarina, il senatore Tosato, già in corsa 5 anni fa, il vicesindaco Zanotto. Le soluzioni non mancano, ma il rebus da risolvere, oggi, è un altro.