Le poesie di Rodari diventano canzoni In occasione della rassegna di Enrico de Angelis “Note”, canterà Silvia Manfrini

Un aspetto particolare del genio di Gianni Rodari sarà rappresentato al Teatro Modus agli Orti di Spagna Verona la sera di oggi alle 21: quello delle sue poesie e filastrocche messe in musica da molti diversi compositori e cantautori. L’evento è il secondo appuntamento della rassegna “Note” curata da Enrico de Angelis.Canterà Silvia Manfrini, accompagnata da Giannantonio Mutto al pianoforte, Luca Degani alla fisarmonica e dallo stesso de Angelis voce narrante.
Gianni Rodari è ormai riconosciuto a livello internazionale come uno dei grandi intellettuali che hanno vivificato la cultura italiana a partire dal dopoguerra: poeta prima di tutto, e sarebbe riduttivo confinarlo al ruolo di poeta solo per l’infanzia; ma anche narratore, giornalista, saggista, docente, educatore, operatore culturale, e altre cose ancora.
In questa occasione ci si sofferma in particolare sulla straordinaria attitudine dei suoi versi ad essere musicati, trasformandosi in canzoni.
Se le canzoni rodariane più famose sono quelle cantate da Sergio Endrigo per il memorabile disco “Ci vuole un fiore”, in realtà sono più di un centinaio i diversi compositori che si sono cimentati in questa avvincente operazione.
Rodari è riuscito anche ad esprimere in maniera antiretorica una contagiosa forza civile nel toccare temi importanti e reali come la pace, il rifiuto della violenza, la giustizia, il lavoro, la libertà del pensiero e della parola.
La serata al Teatro Modus contempla una scelta assai variegata di questo repertorio, ad opera di musicisti storici come Fiorenzo Carpi, Sergio Liberovici, Luis Enriquez Bacalov, cantautori di oggi come Bobo Rondelli, Stefano Nosei o Paolo Capodacqua, studiosi dell’opera di Rodari come Mario Piatti, nonché il pianista veronese Giannantonio Mutto.