L’ENDOMETRIOSI E IL DOLORE INASCOLTATO Più di 500 specialisti parteciperanno al convegno sugli esami ecografici specifici per diagnosticare più velocemente la malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia

Sono nove gli anni che, secondo le stime, intercorrono dal primo momento in cui una donna si reca dal medico lamentando dolori invalidanti durante il ciclo mestruale o difficoltà ad iniziare una gravidanza e una diagnosi di endometriosi. Un lungo arco di tempo che molte delle 3 milioni di donne in Italia (150 nel mondo) colpite dalla malattia vivono in un peregrinare da un medico all’altro e da un esame all’altro: clismi opachi, risonanze magnetiche, cistoscopie, colonscopie, fino alle laparoscopie esplorative. Una lunga lista di accertamenti (dolorosi e costosi) che spesso sottovaluta le grandi potenzialità dell’ecografia pelvica transvaginale, esame che negli ultimi decenni ha letteralmente rivoluzionato la diagnostica e la gestione (chirurgica o medica) delle pazienti affette da endometriosi ovarica e profonda. Cioè quella forma di malattia che si verifica quando l’endometrio (il tessuto che si sfalda durante le mestruazioni) è presente al di fuori della sua sede naturale, l’utero, intaccando organi quali l’intestino, l’apparato urinario e i fasci nervosi pelvici. Proprio sulla diagnostica ecografica dell’endometriosi pelvica, venerdì 27 ottobre all’ospedale “Sacro Cuore Don Cala­bria” si terrà, per la prima volta a livello internazionale, un corso avanzato monotematico. Ad organizzarlo il dottor Marcello Ceccaroni, direttore del Dipar­timento per la tutela della salute e della qualità di vita della donna dell’ospedale di Negrar, e il dottor Luca Savelli, medico presso il Pronto Soc­corso Ostetrico-Gineco­lo­gico, dell’Azienda ospe­daliera universitaria Sant’Orsola-Mal­pighi di Bologna. “Sacro Cuore Don Calabria è il luogo perfetto dove svolgere un corso su questo tema – afferma il dottor Savelli – essendo da tempo tra i Centri al mondo con la casistica chirurgica più alta di endometriosi profonda (circa 1.500 casi all’anno). Qui si sono sviluppate tecniche chirurgiche di grande rilievo e, nello stesso tempo, competenze diagnostiche che poche realtà internazionali possiedono”. Al corso interverranno oltre ai ginecologi di Negrar e dell’Università di Bologna, anche esperti provenienti dall’Ateneo di Siena.