Lettere dal Brasile, nella Verona anni 80 La storia di Franco, imprenditore di successo: lavoro e famiglia, tra impennate e cadute

Verona, nel 1982, è la capitale italiana dell’industria grafica. Franco Benedetti, con la sua azienda, la BD Colors, ne è uno degli esponenti di punta. Con il suo socio, Sante, in pochi anni è passato da lavoratore del settore a imprenditore di successo: la villa sulle Torricelle, la Porsche, la moto, la barca, il Rotary. La relazione – non troppo impegnativa – con la segretaria e le uscite nei night con i colleghi imprenditori. La famiglia, con la moglie Gemma e il figlio sedicenne, Manuel. E un quadro, la gigantesca riproduzione di Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? di Gauguin, messa in ufficio per sognare la vita a Hiva Oa, l’evasione dalle responsabilità.
Ma, in pochi mesi, tutto entra in crisi: con la moglie i rapporti si fanno gelidi. Lei preferisce passare le giornate e le serate a fare volontariato in parrocchia, ignorando gli appelli del marito a provare a riprendere un rapporto che era nato e si era sviluppato sulle basi di un amore vero. E questo si ripercuote su tutta la vita di Franco: il rapporto con il figliosi raffredda; al lavoro è distratto, non ha più quella grinta che lo aveva reso grande, e l’azienda entra in crisi.
Di colpo, Franco Benedetti non è più l’uomo di successo che pensava di essere.
A fare da contraltare alla sua situazione, c’è il rapporto tra Adele, giovane artista a cui l’azienda di Franco ha commissionato dei disegni, e Nino. Adele è una donna fragile, che ha subito un grave trauma e che, nel momento in cui stava ritrovando un po’ di equilibrio, deve vivere la separazione dal compagno, che deve trasferirsi per lavoro, per qualche mese, in Brasile.
Franco – con la scusa di sollecitare la consegna dei disegni – inizia a frequentare questa casa, dove vive anche la sorella di Adele, Simona, con la quale riesce a confidarsi, ad aprirsi, a raccontare la sua situazione familiare. Situazione familiare che precipita ulteriormente: Manuel viene ricoverato in ospedale in seguito a un incidente con il motorino, e quasi contemporaneamente Franco scopre che Gemma intrattiene una relazione con un’altra persona.
Le due storie, quindi, si sviluppano parallele, ma unite dalla presenza di Franco. Da una parte, i rapporti tra il marito – che sa del tradimento – e la moglie, che non sa di essere stata scoperta. Dall’altra, le lettere – che danno il titolo al libro – che iniziano ad arrivare dal Brasile. Ad accompagnarle, la crisi sempre più profonda della BD Colors. E ad accomunarle, tutte, il tradimento della fiducia: quello, più classico, riguardante il rapporto di coppia; quello, più infame, dell’amico che ti accoltella alle spalle; e quello, a fin di bene, per far soffrire il meno possibile, e il più tardi possibile, la persona amata.
I temi trattati sono complessi e la scrittura riesce a coinvolgere il lettore nelle sofferenze dei protagonisti, fa sentire partecipi delle loro vite e di ciò che accade loro. Ma non per questo si tratta di una lettura pesante, anzi: è davvero difficile riuscire a staccarsi da questo libro prima della fine, prima di sapere come si risolveranno le diverse situazioni.