L’Hellas di Malesani e il “fatal Milan” Sfida decisiva per la salvezza: gialloblù avanti con Mutu, poi Inzaghi e Pirlo, è ko

Ogni volta che il Milan mette piede sul prato verde del ‘Bentegodiì torna inevitabilmente sempre a galla il mito della ‘Fatal Verona’. In ben due occasioni, infatti, la squadra rossonera, uscendo sconfitta dal campo, ha dovuto dire addio a uno scudetto quasi in cassaforte e praticamente già cucito sulle maglie. A versare lacrime, però, non è toccato solo ai tifosi del Diavolo. Anche quelli gialloblù hanno dovuto fare i conti con alcune sconfitte, rimaste scolpite, per un motivo o per l’altro, nei loro ricordi.
2001/2002 ANNUS HORRIBILIS
La stagione 2001/2002 rimane una delle pagine più tristi dell’ultracentenaria storia dell’Hellas Verona. Con Alberto Malesani in panchina, dopo un girone di andata condotto a ritmo UEFA, i
gialloblù infilarono una spirale negativa che li condusse a un’incredibile quanto inaspettata retrocessione. E ironia della sorte, il probabile colpo di grazia arrivò proprio contro il Milan al
‘Bentegodi’ in occasione della penultima giornata. I rossoneri di Carletto Ancelotti, conquistando il
successo pieno, fecero un passo decisivo verso la qualificazione in Champions League, condannando di fatto alla B l’oramai rassegnata formazione scaligera. L’ultima partita di Piacenza
divenne la passerella finale di una squadra oramai svuotata nel fisico e nella mente, che si era
scavata la fossa da sola.
LA FIRMA DI FARINA, NON C’È DUE SENZA TRE. In quel caldo pomeriggio di fine aprile il Verona ebbe anche la “sfortuna” di imbattersi per la terza
volta in quella stagione con l’arbitro Farina, recentemente scomparso. Dopo aver “infierito” nella
trasferta di Udine e in casa con l’Inter, il fischietto di Novi Ligure, secondo la vecchia regola del
“non c’è due senza tre”, ebbe modo di farsi notare anche in occasione della gara del ‘Bentegodi’.
La sua direzione di gara, sicuramente non ‘casalinga’, influì in un certo senso sull’esito finale dell’incontro, specialmente nella ripresa quando diventò quasi a senso unico. La squadra di
Malesani, non seppe approfittare del vantaggio segnato da Mutu e del rigore fallito da Serginho – concesso per un inesistente fallo di Cassetti su Kaladze – capitolando nella seconda metà della ripresa con due reti firmate dall’ex gialloblù Filippo Inzaghi e da Andrea Pirlo.
UNA RETROCESSIONE CON MOLTE OMBRE
Quell’infausta retrocessione, maturata di fatto sul campo solo in occasione della partita di Piacenza
dell’ultima giornata, veniva in realtà da molto lontano. Negli anni si è sentito e letto di tutto. Secondo alcuni l’errore madornale fu quello di voler fare la corsa sul Chievo mentre non sono
mancate le solite voci di corridoio di stipendi non pagati e di uno spogliatoio spaccato in due. Chi
poteva parlare ha scelto – giusto o sbagliato, difficile stabilirlo – di rimanere in rigoroso silenzio e la
verità non è mai venuta a galla. Peccato. O forse, meglio così.

Enrico Brigi