L’Hellas fa troppi regali sotto porta I due successivi tap in di Suslov e Ngonge hanno inciso pesantemente sul risultato finale

Contro la Fiorentina, per almeno sessanta minuti, si è visto senza dubbio il miglior Verona di questo inizio di stagione. Da quando Baroni è tornato alla difesa a quattro la squadra gialloblù ha cambiato progressivamente marcia, raggiungendo in Toscana il suo punto più alto di questo breve processo di miglioramento. Contro la formazione viola allenata dall’ex centrocampista gialloblù Vincenzo Italiano l’undici scaligero ha disputato una prestazione convincente, solida in difesa e positiva in fase di costruzione offensiva. Peccato per i troppi errori commessi sotto porta, a cominciare dal rigore non trasformato da Djuric con i due successivi tap-in di Suslov e Ngonge, che hanno inciso sul risultato finale. Ecco, quindi, che una partita che il Verona avrebbe ampiamente meritato di vincere si è trasformata in una nuova sconfitta. Che definire cocente e immeritata è poco.
COSA HA FUNZIONATO
Il passaggio a quattro difensori, tanto agognato e atteso, convince sempre di più. La squadra ha ritrovato, come detto, una discreta solidità difensiva e un maggior equilibrio tra i reparti. Il maggior beneficio di questa variazione tattica è andato a favore soprattutto della manovra offensiva. Diversamente da quanto succedeva prima, infatti, si iniziano a vedere occasioni da gol, fino a qualche settimana fa merce rara. La mossa vincente di domenica è stata l’avanzamento sulla trequarti di Folorunsho, diventato il giocatore a dettare il primo pressing sul portatore di palla. Positiva è stata anche la partita di Suslov, schierato sulla linea mediana al fianco di Hongla, che ha garantito discreta vivacità e maggior dinamismo. Per un’ora si è visto veramente un bel Verona, come detto il migliore della stagione.
COSA NON HA FUNZIONATO
Inutile negarlo, nel match con i viola gli attaccanti sono stati anche protagonisti in negativo. In primis l’occasione del rigore non trasformato da Djuric sul quale né Suslov né, soprattutto, Ngonge sono stati in grado di ribattere in rete le due respinte di Terracciano. Oltre a questo, in almeno altre tre occasioni i gialloblù non sono stati in grado di concretizzare e si sa che nel calcio, quando sbagli oltremisura corri il rischio di essere penalizzato. L’inerzia della partita è poi cambiata a inizio ripresa con i tre cambi operati da Italiano che hanno alzato il livello qualitativo della squadra viola. Davanti alla mossa dell’ex centrocampista gialloblù Baroni ha risposto con una contromossa che ha lasciato molto a desiderare. Privarsi di Suslov, fino a quel momento tra i più positivi, per inserire Dawidowicz che, oltre a essere reduce da infortunio, è stato inserito sulla linea mediana in un ruolo non suo, ha contribuito ad abbassare il baricentro della squadra che ha iniziato a subire la manovra della Fiorentina, che nel frattempo ha rialzato la testa. L’ennesimo “pasticcio” difensivo di quest’annata, poi, ha portato al gol di Beltran, che ha regalato ai viola una vittoria decisamente immeritata.
SPAREGGI SALVEZZA
Archiviata la sconfitta l’attenzione è ora rivolta ai prossimi due impegni casalinghi contro Cagliari e Salernitana, entrambe dirette concorrenti per la salvezza. Il desiderata ideale è naturalmente quello di raccogliere il massimo possibile. Sicuramente si tratta di due gare da non sbagliare assolutamente. Inutile negarlo, una buona fetta di salvezza passa proprio da qui.
Enrico Brigi