L’imperatore e la Scozzese in scena L’imponenza dell’ultimo concerto di Beethoven e le suggestioni romantiche di Mendelssohn

Imponenza e suggestioni è il titolo del prossimo concerto sinfonico nell’autunno di Fondazione Arena: il monumentale Quinto concerto per pianoforte e orchestra “Imperatore” di Beethoven apre il programma, eseguito dal celebrato virtuoso Michele Campanella. Con lui la direttrice Gianna Fratta sale per la prima volta sul podio della compagine veronese e nella seconda parte dipinge i paesaggi nordici e romantici della Terza sinfonia “Scozzese” di Mendelssohn.
Il musicista napoletano Michele Campanella è un acclamato virtuoso del pianoforte dal vasto repertorio e dalla lunga carriera; considerato massimo specialista della musica di Franz Liszt (a cui ha dedicato anche un fortunato saggio), fa il suo atteso ritorno nella stagione sinfonica veronese dopo trentaquattro anni per cimentarsi con il più ampio e impegnativo concerto per pianoforte di Ludwig van Beethoven (1770-1827), il Quinto in Mi bemolle, noto come “Imperatore”, molto amato dal pubblico di ogni tempo e città, e cavallo di battaglia dei migliori interpreti del mondo.
Contemporanea a quella prova generale per la Nona che fu la singolare Fantasia per pianoforte, soli, coro e orchestra op.80, con questa composizione il genio di Bonn si era congedato dal genere, ereditato da Mozart, traghettandolo nell’epoca romantica.
Alla guida dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona fa il suo debutto il M° Gianna Fratta, pianista e direttrice affermata tanto nel repertorio sinfonico che in quello operistico, attualmente unica donna a ricoprire l’incarico di direttore artistico presso una delle quattrodici Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane (l’Orchestra Sinfonica Siciliana): a Verona si tratta della quarta presenza femminile sul podio nel 2021.
Tra la prima e la seconda parte del concerto è previsto un intervallo. La durata complessiva del programma musicale è di 80 minuti circa.