Liste d’attesa fioccano le proteste La Regione sostiene che rispetto a qualche mese fa la situazione è migliorata, ma per Cgil Spi l’affermazione non rispecchia l’esperienza quotidiana. Il fenomeno delle “liste bloccate e di galleggiamento” con l’invito a rivolgersi alla sanità privata.

Aumenta la spesa sanitaria privata

Il sindacato pensionati: una campagna per il rispetto dei diritti dei cittadini

Sotto controllo il problema delle liste d’attesa?
E’ la domanda che si è posta lo Spi Cgil Verona e la risposta non lascia dubbi.
“Sono sorprendenti – dice
Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona-
le dichiarazioni dell’assessora regionale alla Sanità Manuela Lanzarin che sostiene un miglioramento nella situazione delle liste d’attesa rispetto a qualche mese fa, in quanto non rispecchiano l’esperienza quotidiana dei cittadini. Giornalmente giungono segnalazioni di prestazioni non effettuate, ritardi nei trattamenti e la necessità di rivolgersi alla sanità privata, per coloro che possono permetterselo. L’enorme criticità delle liste d’attesa nel settore sanitario, evidenziata da queste testimonianze, viene sottovalutata dalle affermazioni ottimistiche dell’assessora”.
È per queste ragioni che lo Spi Cgil Verona ha lanciato una campagna per il rispetto dei diritti dei cittadini. È fondamentale saper riconoscere e affrontare apertamente queste criticità affinché si possa garantire a tutti un accesso equo e tempestivo alle cure mediche necessarie.
“Si tratta di un lavoro di informazione – prosegue Filice – che dovrebbe fare la Regione Veneto, titolare della delega della Sanità, mettendo i cittadini e le cittadine nelle condizioni di distinguere tra una lista bloccata e una lista di galleggiamento e sapere che in ogni caso il cittadino, specie se anziano, ha sempre diritto a ricevere la prestazione prescritta dalla ricetta medica”.
La campagna mira inoltre a spiegare la differenza tra prima visita e visita di controllo mettendo al corrente pensionate e pensionati, cittadini e cittadine, di quello che possono esigere per legge e cosa devono fare per ottenerlo.
Nelle sedi Spi sono a disposizione i moduli e le informazioni necessarie ad avviare il percorso di tutela previsto dalla legge nel caso in cui il Cup non sia in grado di soddisfare la richiesta. Si tratta di sollecitare l’Ulss, nella persona del direttore pro tempore, a rispettare i termini della prescrizione medica. La norma prevede che la struttura sia tenuta e rispondere alla richiesta del cittadino, e disporre che la prestazione venga svolta in regime pubblico ordinario oppure libero professionale “intramoenia” alle stesse condizioni del regime pubblico cioè in esenzione ticket totale o parziale a seconda della condizione reddituale e il quadro clinico del paziente.