Lorenzo diventa l’idolo della notte. Il portierone gialloblù è stato l’assoluto protagonista Montipò, oltre al rigore parato ha inanellato una serie di straordinari interventi

Ph Renzo Udali©

Le miracolose parate di Lorenzo Montipò e l’estro di Cyril Ngonge regalano al Verona la vittoria nel drammatico spareggio di Reggio Emilia contro lo Spezia. Termina in apoteosi uno degli anni più bui della storia del Verona che dopo 16 giornate di campionato aveva raccolto la miseria di 5 punti. Grazie ad un recupero straordinario l’Hellas è riuscito a giocarsi la permanenza in Serie A attraverso la gara unica con i liguri e qui tra i protagonisti assoluti non ci può essere che il portierone gialloblù. Se il giovane belga scava un solco importante già nel primo tempo, nella ripresa al Mapei Stadium si gioca letteralmente ad una porta. Quella difesa strenuamente e con interventi mirabolanti da Montipò. Nato a Novara, 27 anni compiuti lo scorso 20 febbraio, Montipò cresce nel vivaio della squadra della propria città e debutta in B con il Novara racimolando 3 presenze. Passa al Siena in Lega Pro e gioca tutto il campionato con la maglia dei toscani. Lo ingaggia il Carpi in serie B ma non trova spazio in Emilia e torna a Novara, Altra stagione a difendere i pali della propria città e poi l’avventura a Benevento che lo consacra al grande pubblico. Con la Strega vince due campionati consecutivi portando i campani alla storica conquista della serie A, un anno nella massima serie e poi il trasferimento a Verona. Sino a diventare l’idolo della notte di Reggio Emilia. Un ragazzo tranquillo, amante degli animali, il cane Becks è una parte importante della sua famiglia “il mio grande amore, ha quel nome per il colore del manto che ricorda quello della birra”, Montipò a marzo ha sposato Eleonora, conosciuta sui banchi di scuola. Ama i tatuaggi, ne ha diversi “sul braccio ne ho uno che riguarda la mia vita, ne ho per Eleonora e uno per i miei amici”. Montipò a Verona vive bene, “una città bellissima dove io e mia moglie stiamo molto ma molto bene. La tifoseria del Verona è straordinaria”. Un amore corrisposto, cementato dopo le prodezze contro lo Spezia. Ma ora arriva il difficile. Riuscirà il Verona a trattenere Montipò per la prossima stagione. Il contratto con il portiere, per lui che ha come idolo Gianluigi Buffon, anche esperienze importanti con la maglia dell’Italia Under 21, scade nel 2025 ma il profilo di Montipò piace a diverse squadre non solo italiane. Durante la sosta mondiale il nome di Montipò era stato accostato soprattutto al Galatasaray in Turchia e l’idea di un’esperienza all’estero sembra intrigare il portiere gialloblù. Che alla fatidica domanda su cosa farà il prossimo anno ha risposto di circostanza. “Adesso godiamoci questo bellissimo momento dopo una stagione difficile. Al futuro non ci ho pensato. Ero focalizzato al 100% sul Verona e su questa salvezza perchè significava troppo per me. Ho ancora due anni di contratto col Verona, sto bene e l’ho dimostrato. Non ho idea del domani”. Un domani che a Verona significa ancora serie A. Dopo una stagione assurda, una partenza spaventosa condita da un record negativo di dieci sconfitte consecutive, alcune debacle leggendarie, lo 0-6 interno contro l’Inter, al Mapei il Verona per la prima volta in stagione ha realizzato tre reti e, per di più, tutte in una frazione. Un successo difeso dai mirabolanti interventi di Montipò, capace di opporsi a Nzola dal dischetto ma non solo. Da lui dovrebbe, ma sarebbe più opportuno dire deve, ripartire il Verona. Un punto fermo del prossimo anno. Alla società. smaltita la festa, il compito di legare Montipò sempre più al Verona.

Mauro Baroncini