L’ultimo saluto al “compagno” Giorgio Al suo nome è legata l’esperienza della giunta delle larghe intese

È scomparso all’età di 95 anni Giorgio Bragaja, storica figura della politica nel dopoguerra a Verona. Nato il 10 aprile 1928, è entrato il 18 febbraio 1964 in Consiglio comunale, risultando negli anni successivi tra i politici più presenti. È stato nel Partito Comunista Italiano, ha aderito a Nuova Città, dal 1990 al 1994, per poi diventare capogruppo di Rifondazione Comunista dal 1994 al 2002. Eletto Consigliere Regionale Veneto nella terza e quarta legislatura (dal 1980 al 1990), ha fatto parte della commissione Estate Teatrale dal 1974 al 1976. Importante il suo apporto nel 1975, periodo in cui si diede vita alla “Giunta delle larghe intese”, con il PCI formalmente all’opposizione che però partecipava alle sedute della Giunta pur non avendo un assessore in rappresentanza. Bragaja venne nominato vicepresidente del consiglio di amministrazione della Tiberghien, quando la fabbrica era in piena crisi. Insieme all’allora sindaco Renato Gozzi, anch’esso in consiglio di amministrazione, sono riusciti ad evitare la chiusura dell’azienda con conseguente licenziamento dei dipendenti. Persona di grande cultura, in particolare esperto d’arte, ha continuato ad essere impegnato nei temi della città promuovendo iniziative anche quando aveva interrotto l’attività politica. Con lui, hanno sottolineato da Rifondazione Comunista “se ne va una delle figure più rappresentative e significative non solo della nostra esperienza, ma anche della stagione politica di cui è stato protagonista”.