Maggior attenzione al verde urbano Crema: “Potature sbagliate finiscono per rendere l’albero meno sicuro e più fragile”

«Gli eventi climatici estremi di questi ultimi tempi e in particolare di ieri hanno causato danni consistenti anche a causa degli alberi crollati in città. La gravità e la frequenza dei fenomeni meteorologici ripropongono la necessità, ormai pressante, di una cura del verde pubblico e privato attenta e professionale. Il cedimento degli alberi è spesso favorito da una non corretta gestione della pianta (potature errate) e del sito di crescita (scavi che hanno gravemente danneggiato gli apparati radicali). Ad esempio, potature sbagliate, anche drastiche, fatte con l’intenzione di “mettere in sicurezza” l’albero, senza tenere conto della fisiologia, del comportamento e della specie di appartenenza dello stesso finiscono per renderlo meno sicuro e più fragile, ottenendo quindi l’effetto contrario». E’ quanto commenta Luca Crema, presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali di Verona.
La conoscenza del patrimonio arboreo e delle sue condizioni, meccaniche e fitosanitarie, è la premessa per programmare una corretta gestione e ridurre al minimo il pericolo di cedimenti o ribaltamenti in caso di eventi estremi.
«L’importanza degli alberi nei centri abitati, per tutti gli effetti sulla qualità dell’aria e della vita in generale, è nota a tutti e la loro presenza va tutelata e anche incentivata. Il patrimonio verde è una ricchezza per tutti che deve essere però gestita con competenza e professionalità, per poter garantire il massimo della sicurezza possibile. Dopo il violento nubifragio di ieri, si renderà necessario effettuare una verifica delle piante rimaste per valutarne la sicurezza. Nel futuro, sarà inoltre necessario avviare una gestione programmata del verde urbano e una riduzione delle aree impermeabilizzate (aree cementificate) anche per sviluppare maggiori spazi verdi per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici», aggiunge Crema.
Secondo il presidente, «sarebbe importante che gli enti pubblici, come peraltro già previsto dalla legge 10 del 2013, si dotassero di censimenti accurati del proprio patrimonio arboreo e delle relative condizioni di stabilità in modo da poter costruire un adeguato piano di cura e di sviluppo del verde urbano, evitando per quanto possibile il ripetersi dei disastri. Inoltre, la conoscenza della fruizione delle aree verdi, abbinata alla corretta valutazione del pericolo, permettere di ridurre il rischio correlato alla presenza di alberi, riducendo così i danni a cose e persone».