Marco e il regalo che salva la vita. L’informatico iscritto alla Fidas ha donato il midollo osseo Il suo gesto è stato fondamentale per restituire una speranza. Il supporto della moglie

«Per me è stata una passeggiata: un prelievo di sangue più lungo del solito, ma so che il mio dono ha salvato la vita di un’altra persona». E’ stata una Pasqua felice per Marco Dalla Riva, informatico di 34 anni. Il donatore, iscritto alla sezione Fidas Verona di Colognola ai Colli, di cui è stato presidente dal 2018 al febbraio 2022, che con il suo gesto gratuito e volontario ha ridato una speranza con la donazione di midollo osseo. “Ho iniziato a ricevere delle telefonate ravvicinate, a cui non riuscivo a rispondere perché ero al lavoro – racconta –. Pensavo fossero dei call center, invece alla sera ho risposto: era la dottoressa Anna Gandini dell’Ospedale di Borgo Roma, referente del Registro dei donatori di midollo osseo di Veneto e Trentino-Alto Adige (di cui è responsabile il dott. Giorgio Gandini, ndr), che mi invitava a sottopormi ai controlli per verificare la compatibilità, che è molto rara’’. Solo un donatore su centomila, infatti, è compatibile con chi è in attesa di trapianto: 6 pazienti su 10 non trovano un donatore compatibile. Ecco perché è utile tipizzarsi, con un semplice prelievo di sangue: lo può fare chi ha tra i 18 e i 35 anni, pesa almeno 50 kg e gode di buona salute, in qualsiasi Centro trasfusionale. In questo modo si viene inseriti in una banca dati internazionale, fondamentale per curare pazienti in attesa di trapianto. C’è chi non verrà mai contattato in tutta la sua vita; chi, invece, com’è successo a Dalla Riva, sarà chiamato quando risulterà proprio lui il donatore geneticamente compatibile per un’altra persona. «Di recente sono entrato nelle scuole di Colognola ai Colli per portare la mia testimonianza e la prima cosa che mi hanno chiesto gli studenti è stata: “Ti hanno fatto male?” – dice –. Ho risposto di no, perché la donazione avviene attraverso il prelievo del sangue periferico, in aferesi: l’unica cosa da mettere in conto è quella di stare qualche ora con entrambe le braccia stese, un dettaglio trascurabile paragonato al dono che riceverà poco dopo la persona malata». Parenti, amici e colleghi si sono complimentati con Marco per il suo gesto. «Il supporto di mia moglie Giulia è stato fondamentale e non vediamo l’ora che i nostri figli Gioele e Ismaele, che hanno 3 anni e un anno e mezzo, crescano per poter raccontare cos’ha fatto il loro papà», dice Dalla Riva, che ha una trentina di donazioni di sangue all’attivo. “Ringraziamo di cuore il nostro donatore per aver compiuto questo gesto e invitiamo tutti i giovani sotto i 35 anni a tipizzarsi, per allargare il Registro: più siamo, meglio è per i malati’’, si congratula la presidente provinciale di Fidas Verona Chiara Donadelli, affiancata dal presidente della sezione Fidas Verona di Colognola ai Colli Gianpaolo Zumerle.