Mascherine anche per chi non sente. Distribuzione gratuita al centro commerciale Adigeo Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune e l’Ente Nazionale Sordi

Mascherine trasparenti per l’inclusione sociale dei cittadini non udenti. Da oggi, all’interno del centro commerciale Adigeo, la clientela può richiederle gratuitamente per utilizzarle al posto dei classici dispositivi di protezione chirurgici o FFP2. Una soluzione semplice ma dal forte impatto sociale che, consentendo la parziale visione del viso, nello specifico delle labbra, restituisce alle persone con disabilità uditiva la possibilità di interazione con gli altri.
Attraverso l’iniziativa saranno distribuite complessivamente 1400 mascherine, 1100 all’interno della struttura commerciale Adigeo, dove saranno reperibili in tutti i negozi ed attività, e 300 negli sportelli al pubblico del Comune.
Il progetto sociale, infatti, è nato dalla collaborazione tra il Comune, la sezione veronese dell’Ente Nazionale Sordi ed il Gruppo Adigeo, che si è occupato del finanziamento e della produzione delle mascherine.
L’idea è stata presentata questa mattina ad Adigeo, in viale delle Nazioni, dall’assessore al Commercio Nicolò Zavarise insieme alla vice presidente della Commissione consiliare Politiche sociali Laura Bocchi. Presenti il direttore di Adigeo Guilherme Galli e il presidente dell’Ente Nazionale Sordi di Verona Dario Sparapan.
“Adigeo è fiero di avviare all’interno della propria struttura la distribuzione gratuita di queste particolari mascherine – dichiara il direttore Galli –. Sono stati prodotti complessivamente 1400 dispositivi, di cui 1100 saranno reperibili all’interno di negozi e attività del centro commerciale e 300 presso il Comune”. “Le mascherine chirurgiche – spiega il presidente Sparapan – purtroppo, ostacolano la lettura labiale e creano situazioni di forte disagio e stress, escludendo le persone sorde dalla vita sociale con conseguenze psicosociali gravi. Questa tipologia di dispositivi, realizzati con materiale trasparente, permette di vedere e leggere le labbra, ridando libertà comunicativa a chi non può sentire”.