Materie prime, preoccupa l’aumento Forte rialzo per rame, petrolio e prodotti agricoli provenienti da Cina, Corea e Usa

A distanza ormai di un anno dallo scoppio della pandemia e dal conseguente tonfo dell’economia veronese nel I trimestre del 2021 tutti gli indicatori economici tornano in campo positivo.
Dopo un 2020 nero in cui è rimasta abbondantemente sotto lo zero, la produzione veronese nel I trimestre dell’anno segna un incremento pari a +1,98%. Un risultato, migliore delle attese, che erano addirittura negative (-0,94%), ma che non basta tuttavia a riportarla ai livelli pre-crisi (-3,41% nel I trim 2020).
Positive anche le prospettive per il II trimestre con un’aspettativa per la produzione industriale a +4,33%. Aumentano le aziende che dichiarano un utilizzo della capacità produttiva normale o soddisfacente (71% contro il 61% del trimestre precedente).
Ottimi risultati dalle vendite che superano di gran lunga la performance negativa del trimestre precedente e colmano il crollo registrato nel I trimestre dell’anno scorso. Registrano una forte accelerazione, non solo raggiungendo ma anche superando i livelli pre-crisi. Il mercato nazionale segna +6,61% (- 3,05%nel primo trimestre 2020), i mercati UE +6,47% (-3,84% nel primo trimestre 2020).
Positive ma in modo più contenuto le vendite verso i mercati extra-UE che salgono dell’1,82% recuperando le perdite dell’anno scorso (-1,87% del I trimestre 2020). Gli ordini tornano invece positivi nel I trimestre del 2021 (+2,5%), ma la strada per una ripresa completa sembra ancora lunga (-6% nel I trim 2020). Aumenta il numero di aziende che dichiara prospettive di lavoro a medio e lungo termine (75% vs 69% degli ultimi 3 mesi del 2020). Segnali positivi per gli ordini n forte miglioramento nel secondo trimestre del 2021, con un valore pari a +5,7% per quelli dei clienti italiani e del + 5,5% per quelli da parte dei clienti esteri. Positiva la situazione per i pagamenti, diminuisce il numero di aziende che rileva un ritardo negli stessi (18% vs 28% della scorsa rilevazione). Il 93% delle aziende dichiara una liquidità buona o normale (88% nel IV trimestre 2020). Migliora la fiducia delle imprese, e di conseguenza aumenta il numero di imprenditori che prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionari rispetto all’anno scorso (78% nel I trimestre rispetto al 64% della rilevazione precedente). Scende al 38% il numero di imprese di servizi che nel primo trimestre del 2021 rileva una diminuzione del fatturato. Negli ultimi mesi si è assistito a un forte rialzo dei prezzi delle materie prime (rame, petrolio, prodotti agricoli…) provenienti da Cina, Corea, USA. Un rialzo che sta coinvolgendo l’81% delle imprese veronesi.

Registriamo un’inversione significativa

“Dopo un anno difficile”- ha detto Michele Bauli- “finalmente registriamo segnali positivi con la crescita di tutti gli indicatori economici il gap da recuperare rimane ancora alto ma registriamo un’inversione significativa.
Le riaperture e la ripresa degli spostamenti speriamo possano portare benefici anche a tutti quei settori che ancora sono alla finestra. In uno scenario che potrebbe essere quasi perfetto preoccupa l’aumento dei prezzi delle materie prime, un aumento che deriva solo da scarsità ma anche da una difficoltà di approvvigionamento data l’accelerazione della domanda mondale.
Questo potrebbe in qualche modo rallentare la corsa al recupero del gap pre-crisi. Anche di fronte a questa ultima difficoltà”- ha concluso- “la risposta delle imprese è incoraggiante, la maggior parte infatti ha deciso di puntare sugli investimenti in innovazione. Un’innovazione di prodotto di processo ma anche di utilizzo di materie prime che potrebbe anche essere l’avvio di una rivoluzione produttiva che porti ad un vantaggio competitivo”.