MIGRANTI A SAN ZENO, NUOVA PAZZIA di Achille Ottaviani

Salvatore Mulas il Prefetto di Verona, ha deciso di mettere un po’ di migranti alle porte del quartiere di San Zeno. Come è noto sua eccellenza rappresenta nella nostra provincia il governo centrale (leggi Roma) e dipende dal Ministero degli Interni. Mulas è un ex poliziotto e non può che obbedire agli ordini dei suoi superiori. Lo ha giurato ad inizio carriera. In questo periodo storico si trova a dover gestire quella patata bollente di una pacifica invasione di disperati e non. La scelta di San Zeno riteniamo sia la più sbagliata delle soluzioni possibili. Alle porte di un quartiere popolare, vicino ad un’area sportiva, sui bastioni, con l’aggiunta che sia la Basilica di San Zeno che i frati di San Bernardino, già danno molto a bisognosi di ogni genere. A questo va sommato che la struttura è sull’angolo di un trafficatissimo incrocio con semaforo. Mulas per quanto in suo potere, può solo dire “signorsì”. Giusto sarebbe, come qualche forza politica ha proposto, che queste decisioni non venissero prese dai prefetti ma dai sindaci che rappresentano i cittadini e conoscono forse meglio le problematiche  e i rischi a cui si va incontro. Se così fosse il Prefetto sarebbe figura meno invisa alla cittadinanza e il sindaco potrebbe trovare soluzioni forse di maggior buonsenso.