Mobilità ciclistica con 39 promotori. Terminata la 9° edizione del corso post laurea all’Università E’ stata l’occasione anche per ricordare il momento di tristezza per la morte di Rebellin

Da nove anni l’università di Verona organizza il corso di perfezionamento e aggiornamento professionale post lauream per Esperto promotore della Mobilità ciclistica. In nove anni, il corso ha diplomato 232 professionisti, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. I 39 Esperti dell’edizione 2022, appena conclusa, hanno ottenuto il diploma.
La mobilità ciclistica, come modalità di trasporto sostitutivo all’auto privata, sta avendo un impulso importante a livello mondiale: persegue i 17 Obiettivi di Sostenibilità delle Nazioni Unite e promuove la salute delle persone, migliorando la qualità dell’aria nelle città.
Il corso, organizzato con la Fiab, Federazione italiana ambiente e bicicletta, e con l’associazione Esperti promotori della mobilità ciclistica, Epmc, è un contributo eccellente al mondo della promozione della bicicletta in Italia ed è l’unico corso universitario post lauream dedicato specificatamente alla promozione della mobilità ciclistica: un interlocutore privilegiato per le pubbliche istituzioni a carattere nazionale, regionale e locale.
Il corso, diretto da Federico Schena, professore ordinario di Scienze dello sport del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, forma professionisti con un ampio spettro di competenze capaci di fare da raccordo tra pianificatori, progettisti, portatori di interesse, operatori economici e turistici, politici ed amministratori, per promuovere la mobilità ciclistica urbana e territoriale. Coordinatore didattico è Marco Passigato, esperto in pianificazione, progettazione e promozione mobilità ciclistica, già Mobility Manager dell’ateneo scaligero. “Promuovere in modo efficace la mobilità ciclistica – spiega Schena – è una cosa complessa, non ci si improvvisa, servono degli esperti, servono figure professionali creative, capaci di integrare molte competenze trasversali. Serve qualità nella programmazione e progettazione delle reti ciclabili, programmi di sviluppo territoriale basati sull’economia del cicloturismo, programmi di azioni economiche e culturali, festival della bicicletta, comunicazione efficace ed emozionale per parlare al cuore delle persone, per cambiare gli stili di vita, per essere più europei e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici”. “Questo nono corso si chiude con grande soddisfazione ma non possiamo dimenticare anche il recentissimo momento di tristezza”, prosegue Schena. “Ai ricercatori di Scienze motorie è particolarmente cara la figura dell’amico Davide Rebellin, con il quale molti anni fa attuato e pubblicato importanti ed innovative ricerche sulla best performance nel ciclismo, e l’incidente mortale che ha subito dimostra come sia assolutamente importante continuare a parlare di sicurezza dei ciclisti sulle strade. La sicurezza ha bisogno di formazione e informazione che nasce però anche dal basso: da una presa di coscienza quotidiana dei nostri comportamenti e da azioni condivise che rimuovano gli ostacoli dei tragitti sulle due ruote, affinché la mobilità diventi accessibili per tutti”. L’edizione 2022 del corso, così come le precedenti, ha avuto un grande successo di iscrizioni, anche grazie alla formula delle 9 giornate di lezioni teoriche svolte on line e alle 4 giornate di escursione in bicicletta che consentono di rafforzare le relazioni personali e il senso di comunità. Sono già aperte le iscrizioni.