Modificare le norme sulle adozioni Più di mille persone hanno sottoscritto la petizione. Interventi di Tosi (Fi) e Bigon (Pd)

Più di mille persone hanno sottoscritto la petizione per restituire ai genitori i due fratellini di Verona di 13 e 8 anni, per i quali il Tribunale per minorenni di Venezia a giugno ha confermato l’affidamento in una casa-famiglia, nonostante la madre a novembre fosse stata assolta con formula piena dall’accusa di maltrattamenti.
Una decisione contradditoria poiché lo stesso tribunale minorile ha invece lasciato ai genitori gli altri due figli più piccoli. “E questo è assurdo, incoerente, scandaloso. Secondo i giudici, i genitori sono idonei per due figli ma non per gli altri due” commenta la signora Anna, amica della madre, che ha depositato la petizione in Comune. Anna dice di “avere tante autorevoli testimonianze che attestano le qualità della madre, che sta crescendo gli altri due figli più piccoli con dedizione e amorevolezza” e racconta “che i due figli in affidamento vogliono tornare dai loro genitori, il più grande ha addirittura detto di voler morire se non fosse accontentato. Questa storia sta dilaniando tutti, soffrono il papà e la mamma e soffrono i due bambini, la madre ha perso decine di chili, da quattro anni vede i due figli un’ora ogni 15 giorni”. Adesso Tosi è in prima linea nel sostenere la battaglia della famiglia per riavere i due figli.
Sulla vicenda del piccolo interviene anche la consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon. “Sto lavorando – ha detto – ad un progetto di modifica della legge nazionale, aperto al contributo di tutti a prescindere dal colore e dallo schieramento politico, destinato a fissare alcuni semplici punti. Primo: se il bimbo vive in una famiglia in affidamento, nell’ipotesi di dichiarazione di adottabilità, la famiglia affidataria diventerà quella adottiva. Secondo: vanno snellite le procedure e tagliati i tempi delle pratiche nazionali ed estere. Terzo: l’adozione è uno degli strumenti, per contrastare l’inverno demografico. Quarto, ma non da ultimo, lo Stato deve intervenire affinché i costi per le adozioni estere diminuiscano.