MULAS: “OCCORRE FARE DI PIU’ E PIU’ IN FRETTA” Centinaia di studenti sono arrivati da tutto il Veneto. Roberto Tommasi, coordinatore regionale di Libera ha ricordato la pericolosa presenza della ‘ndrangheta nel veronese

Ieri mattina in piazza Bra si è tenuta la manifestazione per la Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime della mafia, evento promosso da Libera di don Ciotti. In Veneto è stata scelta la piazza di Verona perché proprio nel territorio scaligero è nota la presenza della criminalità organizzata. Davanti a centinaia di studenti provenienti da tutta la regione hanno preso la parola istituzioni e associazioni, ma anche i familiari delle vittime e sono stati letti i nomi delle vittime innocenti della mafia. Il coordinatore regionale di Libera Roberto Tommasi ha ricordato la pericolosa presenza della ‘ndrangheta nel veronese, mentre il prefetto Salvatore Mulas ha sottolineato le sue interdittive per proteggere il territorio da aziende che potrebbero avere legami con la criminalità organizzata. “Ma non basta – ha dichiarato Mulas – Occore fare di più e più in fretta perché la mafia s’infiltra sempre più velocemente e lo Stato non può permettersi di arrivare in ritardo”.  Intanto il candidato sindaco e consigliere comunale Michele Bertucco ha voluto raccogliere l’appello lanciato dalla giornata. Bertucco ha avanzato una proposta di condivisione bipartisan da portare già lunedì 27 Marzo all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo con l’obiettivo di una rapida calendarizzazione per il Consiglio comunale. Con questa proposta si chiede che Verona aderisca alla rete antimafia di Libera. “La proposta di adesione a quella che allora si chiamava Carta di Pisa, il codice di autoregolamentazione contro la corruzione e il pericolo di infiltrazione malavitosa nelle pubbliche amministrazioni, in seguito ridenominato Carta di Avviso Pubblico, è stata la mia primissima proposta da capogruppo dell’opposizione nel 2012 – ricorda Bertucco – Purtroppo fu bocciata. Nei cinque anni successivi le indagini della magistratura e delle forze dell’ordine hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che Vero­na è un crocevia importante e un punto di interesse fondamentale per le mafie al Nord. Non si può più continuare ad ignorare il pericolo. È necessario che anche l’amministrazione comunale assuma i necessari anticorpi”.