Musica del ‘900 in tre diverse visioni Sergej Krylov, stella del violino, torna come solista e direttore in un programma potente

Nel fine settimana, Fondazione Arena propone tre visioni diverse della musica del Novecento, con altrettante composizioni scritte fra il 1939 e il 2005 per un organico di soli archi, con la presenza di timpani e percussioni: il programma offre al pubblico una musica contemporanea senza barriere e pregiudizi, con un direttore e solista d’eccezione, il virtuoso del violino Sergej Krylov, già più volte acclamato a Verona. L’11° concerto sinfonico debutta venerdì 3 novembre alle 20 e replica sabato 4 novembre alle 17. La durata prevista è di 80 minuti circa compreso un intervallo. Ad aprire il concerto spetta l’ipnotico paesaggio sonoro di Fratres dell’estone Aarvo Pärt, compositore emblematico di quella rivoluzione “semplice” del secondo Novecento che ha sedotto anche il cinema, con la tecnica della “tintinnabulazione”. Il brano, scritto nel 1977, è stato riadattato per diversi organici in oltre trent’anni di perfezionamenti: è qui proposto nella versione per violino solista, orchestra d’archi e percussioni.
Sergej Krylov, nuovamente impegnato in doppia veste di solista e direttore, è un musicista “classico” cui spesso sono state dedicate nuove composizioni: a Verona fa da garante, qualora ce ne fosse bisogno, alla prima esecuzione di un lavoro del compianto Ezio Bosso, prolifico autore con cui ha intessuto una proficua collaborazione artistica lunga oltre un decennio. Il concerto per violino, archi e timpano The EsoConcerto è una pagina preziosa del 2005, ricca di melodia e slancio, e prende il nome dal pittore Eso Belluzzi, del quale Bosso abitò la casa e a cui dedicò i tre movimenti canonici del concerto accompagnandoli con sottotitoli che sono anche fasi del processo creativo del compositore: Determinazione, Solitudine, Ribellione.
A chiudere il programma è il Divertimento per archi dell’ungherese Béla Bartók, pagina in equilibrio fra l’esplorazione di danze e folklore locali e la personale rilettura di forme classiche, cui lo stesso titolo si riferisce, dalla fuga al rondò. Questo “ripensamento” del passato fu infatti concepito nel 1939, alle soglie di quel conflitto mondiale che costrinse l’autore a lasciare, a malincuore e per sempre, l’Europa.
Novità: il Preludio raddoppia e offre un’introduzione all’ascolto prima di ogni concerto. La rassegna Ritorno a teatro riprende anche per la Stagione Sinfonica, fra le diverse iniziative di Arena Young rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. In questo percorso di avvicinamento alla musica sinfonica, il mondo della Scuola potrà assistere agli spettacoli del Teatro Filarmonico con l’opportunità di partecipare ad un Preludio nella prestigiosa Sala Maffeiana un’ora prima dell’inizio a cura della Fondazione.