Nomine: Fondazione Arena, la proroga è un rebus

Sta diventando sempre più ingarbugliata la vicenda del rinnovo della Fondazione Arena dopo che la sovrintendente Cecilia Gasdia, scaduta con il Consiglio di indirizzo, ha dato la sua disponibilità a rimanere in prorogatio e alcuni soci come Camera di commercio e Davide Croff di Cattolica si sono detti favorevoli a una sua proroga. Ma sono cose diverse. La prorogatio dura 45 giorni, la proroga per il 2023 ha bisogno di una nomina con decreto del ministro Sangiuliano. Per questo il sindaco Damiano Tommasi ha scritto al ministero per chiedere lumi. E anche il nome del nuovo consigliere rappresentante del Governo. Ma come finirà? Ecco le ipotesi sul campo.

Continuano le grandi manovre sul futuro assetto della Fondazione Arena, dopo le anticipazioni de La Cronaca sulle prese di posizione di alcuni soci in merito alla proroga dell’attuale sovrintendente Cecilia Gasdia e dopo l’incontro tra il sindaco Damiano Tommasi, che è presidente della Fodazione lirica e il ministro dei Beni Culturali Sangiuliano. E proprio sull’ipotesi della proroga, sostenuta da Camera di commercio con il presidente Riello e dal consigliere Davide Croff presidente di Cattolica, parte ora lo scontro. Ma attenzione alla confusione che si sta rischiando di fare attorno alla Fondazione: un conto è la prorogatio prevista dalla legge per gli organismi che sono scaduti. Un altra partita invece è la proroga dell’incarico del sovrintendente, per esempio per il 2023 anno del centenario areniano,che in questo caso dovrebbe essere nominata comunque con decreto dal ministero.
La Gasdia, ricordiamo, aveva informato i soci che scaduti i termini, lei è disponibile a opererà in regime di prorogatio.Da qui, le risposte positive e di sostegno di Riello e Croff alla proroga dell’incarico. Ma si tratta di aspetti diversi.
Al che il sindaco Damiano Tommasi, in qualità di presidente della Fondazione Arena, ha preso carta e penna e ha scritto al ministro Gennaro Sangiuliano, con il quale si è incontrato l’altro giorno, per chiedere chiarimenti. Al ministro il sindaco Tommasi ha chiesto di esprimersi in merito a quanto affermato da Gasdia sul regime di prorogatio e se del caso, di precisare i poteri in regime di prorogatio e la relativa durata. Chiarimento poi ottenuto dal direttore generale del ministero: la prorogatio del Consiglio di indirizzo (e pare di conseguenza anche del Sovrintendente che è organismo a parte del Cdi ma è comunque scaduto) dura 45 giorni dalla scadenza, periodo nel quale si possono fare solo atti di ordinaria amministrazione e quelli urgenti e indifferibili.
Nella lettera Tommasi chiede anche a Sangiuliano il nome del componente (o della) di competenza ministeriale per il Consiglio di indirizzo, scaduto il 7 gennaio, così da insediare quanto prima il nuovo organo collegiale quando sarà pronta la nomina comunale..
La partita a scacchi vede dunque in questo momento una proiezione del Consiglio di indirizzo che porterebbe il centrodestra ad avere la maggioranza di tre consiglieri (Regione, Camera di Commercio, Governo) contro solo due di centrosinistra (sindaco e rappresentante del Comune). Questo nel caso in cui Cattolica non confermasse il proprio posto nel Consiglio di indirizzo, altrimenti i favorevoli alla Gasdia potrebbero diventare quattro. Ma finora l’ipotesi più probabile è che Cattolica resti fuori dal Consiglio di indirizzo versando solo una parte del contributo previsto (100 mila euro?) per garantirsi un ruolo di main sponsor.

L’extra lirica torna a Palazzo Barbieri?

GIANMARCO MAZZI SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA

A questo si aggiunga che il ministro Sangiuliano, da quanto è trapelato, non intende svolgere una funzione notarile a fronte delle proposte che gli arriveranno da Verona, ma vorà essere parte della scelta.
Pertanto qualora il sindaco dovesse portare in Consiglio un nome solo, secco, gli altri consiglieri potrebbero aggiungerne un paio e allora sarebbe Sangiuliano alla fine a decidere.
Che fare? Il punto di caduta della mediazione potrebbe essere, viste anche le recenti lettere che La Cronaca ha anticipato ieri, di Camera di Commercio e del presidente di Cattolica Croff, un rinnovo del mandato a Gasdia ma solo per il 2023, anno del centenario. Potrebbe quindi chiamarsi “proroga’ del mandato ma questo sta ingenerando confusione con la prorogatio. Per restare in carica per tutto il 2023 sarebbe comunque necessario per la Gasdia avere un decreto di nomina da parte del ministro, come per i regolari incarichi pluriennali.
Ma a quel punto, se l’attuale sovrintendente dovesse spuntarla anche solo per anno superando altre possibili alternative come quelle più tecniche (Polo per esempio) allora la partita si sposterebbe sulla gestione di Arena extralirica. Il Comune infatti potrebbe riportare in casa propria la gestione dei concerti pop e rock e i grandi eventi di musica leggera, aprendo un bando per trovare un manager diverso da Gianmarco Mazzi, diventato sottosegretario alla Cultura di Sangiuliano. Mazzi probabilmente non sarebbe incompatibile con l’incarico, nel senso che il ministero di Sangiuliano potrebbe non opporsi a una sua attività per l’Arena, ma per il Comune si tratterebbe di una questione di opportunità e di principio politico: può un’amministrazione di centrosinistra confermare due manager di Fratelli d’Italia ai vertici della più importante Fondazione lirico sinfonica? Da qui l’ipotesi di riportare a Palazzo Barbieri, come in passato, la gestione dell’extralirica. Anche se questo potrebbe aprire nei prossimi mesi un problema di bilancio: se Cattolica non verserà più la sua quota intera (700 mila euro), se Agsm-Aim come lo scorso anno non verseranno il milione e 800 mila euro previsto e se dalla extralirica non entreranno nelle casse della Fondazione i due milioni di euro generati dai concerti, qualcuno dovrà poi far quadrare i conti.