“Non c’era alternativa” – Zaia commenta il mancato ritorno in aula. Il Veneto rischia la zona arancione “Il rinvio della ripresa delle lezioni in presenza è un fallimento, ma i dati epidemiologici parlano chiaro. Rinviare anche il ripristino delle altre attività? Palestre e impianti di risalita non possono essere messi in smartworking”. Il Veneto attende anche di sapere in che fascia verrà inserito: probabile l’arancione

“La chiusura delle scuole rap­­presenta un fallimento, ma era doverosa”. Lo ha detto il presidente del Ve­neto, Luca Zaia, nel corso del consueto punto stampa. “Abbiamo confermato la nostra po­sizione sulla scuo­la, e non è una posizione politica”, ha spiegato, “le i­ndicazioni scien­tifiche ci dicono di andare in questa direzione, e abbiamo dovuto farlo per prudenza. Chie­dia­mo un sa­crificio agli studenti per il bene della collettività: i ra­gazzi non sono il capro e­spiatorio di questa partita, ma dobbiamo evitare gli as­sembramenti e il rischio mag­giore secondo il mondo scientifico è dato priprio dalle scuole superiori. Per me chiudere le scuole è un fallimento, sia bene inteso, la scuola dà formazione e crea i cittadini di domani, è il nostro futuro, e bisogna pensare alla scuola in pre­senza, tuttavia oggi la si­tuazione è questa”. E an­cora: “Ab­biamo voluto chiu­dere le su­periori, dopo il pa­rere del mondo scienticido fra i cui il professor Palù (pre­­sidente dell’Aifa ndr). Noi”, ha tenuto a precisare il go­vernatore, “avevamo pre­pa­rato tutto per riaprire le scuo­le, abbiamo anche or­ganiz­zato i trasporti. Ma c’è il tema di natura sanitaria che non possiamo ignorare: abbiamo 3.400 ricoverati, una situa­zione pesante”. E, sulle po­lemiche nate appun­to dalla decisione della chiu­sura del­le scuole superiori e di la­sciare aperte invece al­tre attività, Zaia ha risposto: “La palestra, l’impianto di ris­alita, quelli non si possono mettere in smart working. Pe­raltro i ragazzi in aula so­no in un ambiente chiuso e il rischio di contagio c’è. E vedo che molte Regioni, dal Friuli Venezia Giulia alle Marche, stanno operando la stessa scelta”. Infine sulla data di scadenza dell’or­di­nanza regionale, Zaia ha sottolineato che “dopo il 31 gennaio capiremo cosa fare, se tornare in classe oppure prolungare la didattica a distanza”. Che restrizioni ci saranno in Veneto una volta scaduto il dpcm? Zaia non ha potuto sbilanciarsi. “Ab­biamo capito che con l’Rt sopra 1 si va in arancione, sopra 1,25 si va in zona rossa, ma verrà valutata an­che l’incidenza, dobbiamo pe­rò vedere il testo finale del decreto. Ad oggi non sap­piamo in quale fascia sa­remo. Stamattina ho sentito il ministro Speranza ma an­cora non abbiamo notizie, per ora non sappiamo an­co­ra come sarà valutato il Ve­neto”.