Notte buia: la testa è gia a Lecce La vera impresa ora è ritrovare lo spirito giusto per affrontare la prossima partita

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

La notte più buia della storia, ultracentenaria, dell’Hellas. Il Verona incamera la sconfitta più dolorosa in una gara della massima serie giocata al Bentegodi. Un anno di record negativi. Perchè mai il Verona aveva raccolto dieci sconfitte consecutive e mai aveva subito un 6-0 nello stadio di casa. Troppo forte l’Inter ma anche troppo debole, di gambe e di testa, il Verona della coppia Bocchetti-Zaffaroni che la partita l’avevano anche preparata bene ma l’hanno poi interpretata al peggio, lasciando, con cambi tattici francamente inconcepibili, la squadra in balia dei nerazzurri. Dopo lo sfortunato autogol di Gaich il Verona si è sciolto e nella ripresa l’Inter ha quasi rallentato trovando le reti con i soli attaccanti, Dzeko e Lautaro, perchè le punte sono sempre affamate di gol. Certo, risollevarsi non sarà facile, ritrovare lo spirito giusto per affrontare una partita spartiacque come quella con il Lecce, sarà già di per sè un’autentica impresa. Ma il Verona se vuole cullare quei sogni salvezza resi possibili da una grande rimonta, deve assolutamente farlo. E poi ci sono i precedenti a far coraggio ai gialloblù. Dopo l’inopinata sconfitta di Genova con la Sampdoria l’Hellas ha saputo rialzare immediatamente la testa con quattro risultati utili consecutivi che gli hanno permesso di riprendere lo Spezia in classifica. A Cremona c’era la possbilità del sorpasso ma la Cremonese, pareggiando a San Siro con il Milan, ha dimostrato di essere avversario da prendere con le molle in questo momento del campionato. E poi c’è un altro precedente, per assurdo, beneaugurante. Il Verona una sconfitta per 6-0 in campionato l’ha già subita ma poi è giunta, a fine torneo, una salvezza miracolosa. Campionato cadetto 2003-2004, il Verona, presidente contestatissimo Giambattista Pastorello, si affida a Salvioni, poi chiama al proprio capezzale Sergio Maddè. In aprile la squadra è invischiata in piena zona retrocessione e va in trasferta ad Avellino. Al Partenio i lupi guidati da qualche giornata da Zdenek Zeman seppelliscono l’Hellas. 6-0 senza discussioni e al ritorno a Verona la squadra subisce una violenta contestazione al Catullo. Tutto sembra perduto, il Verona scivola sempre più giù e a tre giornate dalla fine salvarsi appare impresa disperata. Ma arrivano tre vittorie consecutive, Venezia, Pescara al Bentegodi e Como e, grazie anche alle reti di Adailton, l’Hellas conquista una miracolosa e insperata salvezza, costruita anche dalla “vergogna” di Avellino. E allora affidiamoci al passato per sperare in un futuro di gioia.

Mauro Baroncini