Omnes, quando vince la solidarietà Storie di vita, per capire la sofferenza, nel racconto di suor Meheret, comboniana

“Non capiremo mai abbastanza quanto bene è capace di fare un sorriso” diceva Madre Teresa di Calcutta. Consci della fondamentale portata di quest’insegnamento, i volontari di “Omnes per una solidarietà senza confini Onlus” hanno organizzato un pranzo solidale con un obiettivo estremamente pregevole: “regalare un sorriso a chi ne ha bisogno”. E così, domenica scorsa, la Sala del Circolo Noi di San Pietro in Cariano si è riempita di persone desiderose di ascoltare storie di vita in cui un sorriso e un aiuto hanno fatto la differenza. Sono le storie raccontate da Suor Meheret, missionaria comboniana. Sono storie a lieto fine grazie all’apporto determinante assicurato dal “progetto Mi­crocredito”, al quale l’intero ricavato del pranzo è stato devoluto, a favore di donne sole con bambini piccoli in Eritrea, promosso da Omnes Onlus. Si tratta di un’associazione di volontari di ispirazione cristiana, nata per promuovere piccoli progetti che creano opportunità di lavoro nei paesi poveri, affinchè “le persone non siano costrette ad emigrare o a lasciarsi annientare dalla miseria”. Sono quindici i paesi, dal Kenya all’Albania, in cui vengono realizzate le missioni di Omnes “in mezzo alla gente”, tese ad “assicurare, a chi è più bisognoso, dignità, sicurezza, sanità, cibo e ai più piccoli la possibilità di andare a scuola”. Come agisce pragmaticamente Omnes Onlus? Diverse le modalità di aiuto adottate. Tutte sono orientate ad educare alla sostenibilità e alla responsabilizzazione della persona assistita, affinché non debba continuare a dipendere dagli aiuti, ma diventi autonoma nella gestione di ciò che intraprende grazie al sostegno ricevuto. Omnes, quindi, funge da preziosa leva di slancio iniziale, attraverso: l’acquisto di prodotti realizzati dalle donne e dagli artigiani, la fornitura di macchinari e materiale per la produzione, piccoli crediti per avviare o sostenere attività artigianali o commerciali, e, infine, interventi nel campo della salute e della formazione. “Quello che si coglie, principalmente, è la felicità delle mamme” dice Suor Meheret. Ecco allora che una semplice macchina da cucire può rappresentare una possibilità di autosostegno cruciale per un bilancio familiare. Ed è così che un piccolo aiuto, da soddisfacimento di una necessità materiale o mezzo per risolvere un problema contingente, si trasforma in una meravigliosa opportunità: l’opportunità di credere in sé stessi, di trovare soluzioni, di costruire… un futuro. È questo il potere immenso di una solidarietà che non conosce confini.

St. T.