Only Murders in the Building: da vedere La serie, uscita già nel 2021, continua ad essere tra le più apprezzate dal pubblico

Nell’Upper West Side di New York si trova l’Arconia, un lussuosissimo condominio che ospita l’umanità più varia, da rockstar di fama internazionale a star di Broadway in disgrazia, passando per attori di mezza età con un passato glorioso e ricchissimi giovani dalla storia finanziaria misteriosa. Questo raffinato mostro di edilizia urbana racchiude dunque al suo interno tante storie quanti sono i suoi abitanti, portatori di microcosmi che sembrano autodeterminarsi in tutto e per tutto senza mai preoccuparsi di entrare mai in contatto con le quotidianità altrui. Quando però all’interno di un appartamento viene trovato il cadavere del giovane Tim Kono, il quieto vivere del
condominio si trasforma in una baraonda di sospetti e colpi di scena.
Ad animare questo trambusto troviamo tre figure insospettabili, diverse tra loro ma unite dalla passione per il podcast true crime All is not OK in Oklahoma: Charles-Haden Savage è un ex attore noto per il ruolo del detective Brazzos in un’omonima serie poliziesca degli anni Novanta, Oliver Putnam è un regista di Broadway indebitato fino al collo, mentre Mabel Mora è una giovane artista con un passato oscuro. Lo strano trio unirà le forze proprio in occasione del misterioso omicidio, e tra una rivelazione e un passo falso, i tre investigatori decideranno di raccontare al pubblico i progressi delle loro indagini in un podcast intitolato Only Murders in the Building.
Ideata da Steve Martin e John Hoffman – già autore per Grace & Frankie – Only Murders in the Building è uscita in streaming su Hulu nell’agosto del 2021, trovando poi spazio per una seconda stagione nell’agosto 2022. Celebratissimo da critica e pubblico, il format risulta essere, ad oggi, il
più visto sulla piattaforma Hulu e reperibile anche su Disney +. Le ragioni di questo successo sono di certo da individuare nella freschezza del format e nella capacità di intrattenimento della trama, ma in Only Murders in the Building è soprattutto il perfetto equilibrio tra commedia, thriller e lo stile poliziesco a fare la differenza. Se infatti da una parte gli omaggi al mondo true crime non si risparmiano, dall’altra la scrittura riserva grande spazio alla componente umana dei tre protagonisti: ancor prima di essere partners investigatori, Charles, Oliver e Mabel sono tre persone perdute nell’enormità del mondo che trovano il modo di unirsi in una strana, ma fruttuosa amicizia, condividendo un obiettivo comune.
Attorno a loro si affollano poi un gran numero di personaggi secondari, che si trasformano in potenziali sospettati senza mai tuttavia perdere la loro personalità; a ciascuno viene dedicato uno sguardo di attenzione diverso da quello che caratterizza i protagonisti, così che ognuno di loro abbia modo di agire come individuo per smuovere la narrazione. La varietà di agenti, azioni e narrazioni ravviva dunque il racconto, senza dubbio elevato dall’eccelso lavoro di Steve Martin, Martin Short e Selene Gomez, perfetti nei loro ruoli da protagonisti alla ricerca di una risposta definitiva per il mistero e – forse – per la loro stessa vita.

VOTO: 8.5

Maria Letizia Cilea