Pasetto: Cannabis, legalità e progresso “Il problema è culturale: è come se proibissimo di bere il vino perchè può far male”

“Siamo nella città, nella quale un partito che la governa, la Lega, insieme a tutte le altre forze reazionarie, bigotte, oscurantiste della destra, hanno tentato di far passare regolari esercizi commerciali – i negozi di cannabis light – come luoghi di spaccio di stupefacenti. Pensate: un commercio legale, un’impresa che viene additata alla stregua del crimine organizzato. Questo ci dice che è proprio da qui che deve invece partire una battaglia di civiltà e progresso’.
Così Giorgio Pasetto, candidato al Consiglio Comunale nella lista di +Europa Azione per Damiano Tommasi sindaco.
“E’solo una pianta, eppure ha subito una azione di demonizzazione, come per una sostanza pericolosa. – ha dichiarato Riccardo Magi, parlamentare di +Europa – Uno stigma che ha finito per riguardare tutti gli usi possibili, compreso quello terapeutico: chi ne ha bisogno e diritto con regolare prescrizione non riesce a farlo perchè nel nostro paese non se ne produce e importa abbastanza”.
Per Eugenio Cavallo, medico, “Dietro all’uso terapeutico, c’è una regolare prescrizione medica, che
indica il tipo di prodotto appropriato. Ci sono persone che curandosi con i giusti derivati della cannabis, possono vedere sensibilmente migliorata la propria vita”
Dietro a tutto una questione esclusivamente politica e culturale, come ha affermato Giorgio Pasetto: “Provate ad immaginare se proibissimo la produzione della vite, perchè il vino – in quanto bevanda alcolica – fa male. Come tutte le cose si usa il buon senso e si cerca la sicurezza di quello che stiamo bevendo e consumando . Il problema è solo culturale”.