Pensare con la matita, per Guareschi “Adoro questo grande personaggio e considero questo lavoro un tributo affettivo”

“Giovannino Guareschi è stato giornalista, umorista, disegnatore, soldato, scrittore, sceneggiatore ed anche ristoratore, ma soprattutto il padre letterario di Don Camillo e Peppone”. A presentarcelo così è Gloria Mariotti, la giovane autrice veronese del libro “PENSARE CON LA MATITA”.
«Un insigne collaboratore di importanti periodici e inventore di alcuni dei personaggi satirici più famosi; l’uomo della Bassa, oltre che lo scrittore italiano più tradotto del Novecento. – prosegue a raccontare Gloria Mariotti – Un uomo buono, umile, combattente e tanto amato, in quanto personaggio scomodo e osteggiato; un animo umano creativo, dotato di un ingegno brillante e grande talento grafico e letterario, di rara sensibilità e sempre impegnato a trasmettere qualcosa attraverso la risata, a volte distensiva e tranquillizzante, e tante altre volte intrisa di una dolce malinconia.»
Perché un libro su Giovannino Guareschi?
«Amo moltissimo la figura di Giovannino Guareschi e nutro per lui una grande stima, sia dal punto di vista lavorativo che umano, al punto da desiderare di poter dare un piccolo contributo alla sua ulteriore conoscenza, in una sorta di “tributo affettivo”. Ho seguito la mia grande passione per il disegno soffermandomi su un aspetto ben preciso del Guareschi disegnatore: un mutamento tangibile dettato da condizioni psicologiche e psicofisiche, conseguenza dei due anni di internamento nei Lager di Germania e Polonia, dal 1943 al 1945.»
Un aiuto fondamentale è stato l’apporto del figlio di Guareschi.
«Assolutamente. Il signor Alberto Guareschi si è reso fin da subito disponibile a rispondere alle mie lunghe interviste, sia durante i vari incontri a Roncole Verdi, che tramite mail, per oltre nove mesi. Un’infinita pazienza unita ad un grande entusiasmo che ha permesso di far aprire le porte dell’Archivio Guareschi, alla scoperta di preziose testimonianze della vita di Giovannino. Mi ha sempre incoraggiata e appoggiata, fino a redigere una prefazione al mio testo.»
È iscritta all’associazione culturale “Giovannino, Club dei Ventitré”. Ce la presenta?
«Club dei Ventitré si trova a Roncole Verdi, in provincia di Parma nelle sale di quello che era il piccolo ristorante che lo stesso Giovannino inaugurò nel 1964, adiacente Caffè Guareschi, aperto nel 1957 di fianco alla casa natale di Giuseppe Verdi. Ci sono una mostra permanente, un centro studi, e una serie di iniziative e caffè letterari.»
Parliamo un po’ Gloria Mariotti?
«Mi considero una persona estroversa e socievole. Ho molti interessi, tra i quali lettura, letteratura, disegno e cinema. Sono molto affascinata da tutto ciò che appartiene al passato ed amo lo stile un po’ retrò e dal gusto antico.»
Vive a Verona?
«Sì. Sono nata, vivo e lavoro a Verona. Una città che amo in ogni suo aspetto e mi piace sottolineare che molti librai indipendenti della città, ai quali ho proposto il mio saggio, hanno acconsentito di buon grado a esporlo nei loro negozi, sintomo positivo della disponibilità ad aiutare a diffondere voci nuove.»

PENSARE CON LA MATITA L’impatto dell’esperienza del Lager sullo stile grafico di Giovannino Guareschi – di Gloria Mariotti – edizioni QUI EDIT – Pag. 136 – €. 13.30