Perchè l’Irlanda adora San Patrizio Nato in Britannia, giunse in Irlanda per predicare e convertire le popolazioni pagane

San Patrizio è uno dei santi più noti al mondo, sebbene le radici del suo culto e della sua personalità affondino nella tradizione irlandese. Nato in Britannia, giunto in Irlanda a convertire le popolazioni pagane, la sua figura è considerata fondativa dagli irlandesi, tant’è che la chiesa più importante dell’isola è proprio la cattedrale di San Patrizio, a Dublino. Questa chiesa è assai diversa dalla pur vicina Christ Church: a differenza di quest’ultima, la cattedrale è ricca di riferimenti alla storia e alla cultura irlandesi, dal momento che contiene un monumento memoriale dei soldati caduti durante la prima Guerra mondiale, ospita targhe commemorative dei presidenti della repubblica dopo l’indipendenza dal dominio inglese e lì è sepolto Jonathan Swift, grande scrittore autore dei Viaggi di Gulliver e decano della cattedrale nel XVIII secolo.
La fama mondiale di San Patrizio è però dovuta in buona parte al considerevole fenomeno migratorio che ha interessato l’isola, dalla quale sono partiti a varie riprese molti irlandesi, i quali hanno costituito grandi comunità nella costa nord-orientale degli Stati Uniti, in Canada e in Australia, paesi nei quali il 17 marzo si possono osservare parate, sfilate, travestimenti e un’esplosione di verde dei trifogli, gli Shamrocks, pianta che simboleggia l’attività pastorale di San Patrizio, dal momento che il santo usò la loro forma particolare per spiegare in parole semplici il concetto di Trinità cristiana.
Vi sono però alcune curiosità che circondano questa serie di tradizioni, immediatamente riconoscibili come irlandesi. Innanzitutto, non è universalmente noto che il colore nazionale dell’Irlanda non è lo splendido verde smeraldo dei suoi prati e che domina la capitale Dublino, bensì il blu, detto peraltro “blu di San Patrizio”. La cattedrale, rimasta in stato di semi-abbandono per molto tempo, è stata restaurata con una spesa ingentissima nel XIX secolo ad opera del padrone del birrificio più famoso d’Irlanda, Guinness; per contrastare lo strapotere economico e sociale del rivale, il padrone della distilleria Teeling, rinomatissima produttrice del whiskey nazionale, restaurò Christ Church, con una spesa che si aggira, al cambio attuale, intorno a diversi milioni di euro. L’importanza di Guinness fu però tale che al birrificio fu consentito di adottare il simbolo nazionale, l’arpa celtica, strumento tipico degli antichi abitatori dell’isola, prima dell’invasione anglo-normanna dell’XI secolo, con una differenza: l’arpa di Guinness, a ben vedere, è rovesciata rispetto a quella che sigilla i documenti governativi e che si trova sulle monete di conio irlandese.

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