Peschiera, robot in sala operatoria “La Pederzoli è la seconda clinica in Italia nell’utilizzo del robot” spiega Butturini

Sono trentacinque i chirurghi provenienti da tutta Italia che partecipano alla quinta edizione del corso di chirurgia pancreatica organizzato dall’Unità di chirurgia pancreatica dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda. Tre giorni fino a domani, 30 ottobre in cui gli specialisti possono approfondire le tecniche chirurgiche e tematiche relative alla diagnosi e la gestione del paziente sottoposto a chirurgia pancreatica maggiore. Ma non è tutto. Durante il corso viene condotta una analisi approfondita dell’iter diagnostico terapeutico, dell’approccio multidisciplinare, il trattamento delle complicanze e la metodica mini invasiva per mezzo del robot.
L’Ospedale Pederzoli, da sempre riconosciuto come una delle eccellenze nel trattamento del tumore al pancreas, punta su quella che si definisce “strategia terapeutica”. Da qui l’obiettivo del corso. Il concetto di “strategia” affonda le sue radici nell’approccio multidisciplinare, metodo che ha caratterizzato lo stile del gruppo chirurgico fondato dal professor Paolo Pederzoli fin dagli anni ’80 e che vede coinvolti all’interno del percorso diagnostico/terapeutico diverse figure specialistiche. “Da sempre sentiamo l’esigenza di trasmettere ai chirurghi specializzandi o già specialisti la necessità di unire le conoscenze dei settori coinvolti nel trattamento del tumore al pancreas – ha sottolineato il professor Paolo Pederzoli – Tutte queste competenze riunite ci permettono non solo di arrivare ad una corretta diagnosi, ma anche di riuscire ad individuare la strategia migliore da somministrare al singolo paziente”.
L’approccio multidisciplinare non è solo l’unico aspetto che rende l’Ospedale Pederzoli un’eccellenza nazionale. Ad oggi infatti è considerato quarta struttura italiana per volume di interventi e secondo nell’utilizzo del robot. “Utilizziamo il robot per quello che viene considerato l’intervento più complesso della chirurgia oncologica addominale noto come duodeno cefalo pancreasectomia. Siamo attualmente l’unica struttura nel Nord Italia ad usare questo approccio – ha sottolineato il dottor Giovanni Butturini, responsabile dell’Uni­tà di chirurgia pancreatica dell’Ospedale Pederzoli – Sono diversi i vantaggi che questo tipo di metodica offre: maggior sicurezza per il chirurgo e per il paziente oltre a tutti i vantaggi della mini-invasività. Si tratta di un’esperienza che noi affrontiamo con entusiasmo I risultati ottenuti sono molto soddisfacenti”.