Pesto sequestrato, si tratta senza il Tar. Ci sono oltre 7 tonnellate di prodotto sequestrate a Genova L’azienda Rana ha ottenuto il rinvio dell’udienza per aprire un tavolo con le istituzioni

Il Tar della Liguria ha rinviato l’udienza per valutare il ricorso presentato dai legali Zilioli e Ruffo del Pastificio Rana che chiedevano lo sblocco di oltre 7 tonnellate di èpesto sequestrato nel porto di Genova da gennaio perché il carico di vasetti del marchio Kirkland di proprietà dell’azienda proveniente dallo stabilimento di Chicago non sarebbe conforme al regolamento dell’Ue sui prodotti alimentari anche se viene dichiarato che contiene basilico dop ligure. Il motvo del rinvio? Si cercherà di trovare una soluzione extragiudiziale per arrivare alla liberazione del carico destinato alla sede di San Giovanni Lupatoto per essere commercializzato in Francia e Spagna nei supermercati Costco. Come raccontato da Repubblica, il pesto made in Usa è stato bloccato in porto dagli ispettori di frontiera della Sanità per presunte violazioni alle norme Ue sulla conservazione dei prodotti e i legali di Giovanni Rana hanno presentato un ricorso al Tar per ottenere il dissequestro del prodotto con un provvedimento urgente di sospensiva in attesa di una pronuncia nel merito. – Il caso del pesto prodotto a Chicago con il marchio Kirkland e con basilico al 100% d.o.p. genovese si avvia verso una conclusione. La Pastificio Rana Spa, che detiene il marchio Kirkland, ha chiesto e ottenuto un rinvio dell’udienza al Tar e annuncia con un comunicato stampa che costituirà un “tavolo di lavoro insieme al Consorzio del basilico genovese d.o.p. e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli” per “confrontarsi nell’ambito del commercio internazionale, sviluppando nuove soluzioni condivise”. L’azienda auspica “una soluzione amministrativa e operativa condivisa che superi le dinamiche giudiziali del contenzioso”. Il pronunciamento dei giudici amministrativi del Tar dunque potrebbe non essere più necessario se la trattativa andrà a buon fne.