Pippo Baudo meglio di Mike Bongiorno Tredici volte per il “Pippo Nazionale”, 11 per “superMike”, i presentatori nella storia

Nel corso delle sue edizioni il Festival di Sanremo ha avuto 48 conduttori. Il primo è stato Nunzio Filogamo, 48enne palermitano con un passato da avvocato. Il record di edizioni resta quello di Pippo Baudo, che ha condotto il suo primo Sanremo nel 1968 e ne ha collezionati tredici; la sua ultima volta all’Ariston da protagonista assoluto è stata nel 2008. Dietro di lui si piazza Mike Bongiorno, con undici presenze da volto del Festival.

ORCHESTRA, NON ORCHESTRA, PLAYBACK
L’orchestra è da sempre la punta di diamante del Festival di Sanremo, ma c’è stato un tempo in cui gli strumenti hanno lasciato spazio alle basi e persino all’esibizione in playback. Nel 1955 Claudio Villa, colpito da una forte forma influenzale non si esibisce, mandando in scena al suo posto un grammofono. Nel 1964 Bobby Solo viene squalificato per aver cantato “Una lacrima sul viso” in playback, denunciando una finta laringite. Nel 1976 gli organizzatori eliminano l’orchestra: inizia l’era delle basi musicali. Nel 1984 il playback diventa obbligatorio e solo nel 1990, nell’edizione fuori dall’Ariston, organizzata ad Arma di Taggia, tornano l’orchestra e gli abbinamenti con i cantanti stranieri.

CANTANTI? PRIMA LE CANZONI
Oggi Sanremo attira l’attenzione soprattutto per gli artisti in gara. Fra big e nuove proposte, c’è sempre molta attesa per le esibizioni sul palco. Ma il Festival non nasce per dare visibilità agli artisti, quanto ai brani. Basti pensare che nella prima edizione del 1951 c’erano 20 canzoni in gara e solo 3 interpreti: Achille Togliani, le gemelle Dina e Delfina Fasano, e la procace ex operaia Nilla Pizzi (poi vincitrice di quell’edizione). Nel corso della storia di Sanremo, i cantanti aumentano e si affermano alcune leggende della musica italiana come Claudio Villa e Domenico Modugno. Gli interpreti vengono poi affiancati da cantanti stranieri (succederà ancora nel ’90). Ma nel 1972 si comprende l’importanza dell’artista rispetto alla canzone e si abolisce la regola della doppia esecuzione: ogni canzone in gara avrà una voce sola.

LARGO AI GIOVANI
La più giovane vincitrice del Festival di Sanremo è stata Gigliola Cinquetti. Nel 1964 canta “Non ho l’età (per amarti)”. La seconda voce scelta per la canzone era quella di Patricia Carli. In quell’edizione l’età media dei concorrenti è molto bassa. Bobby Solo sta per compiere diciannove anni, Robertino ne ha diciassette e Lily Bobinato sedici, proprio come la futura vincitrice. “La più giovane è l’americana Peggy March che, sia pure per pochi giorni, non ha ancora festeggiato il suo sedicesimo compleanno”, scrive Anselmi. La più giovane partecipante in assoluto nella storia di Sanremo è stata invece la dodicenne Alina Deidda, nel 2003, con la canzone “Un piccolo amore”. Da quella edizione, il regolamento del Festival viene modificato, aumentando l’età minima per l’iscrizione a 14 anni.