Plusvalenze, aveva ragione Campedelli Plusvalenze, aveva ragione Campedelli

Sarebbe interessante fare un sondaggio tra appassionati di calcio
per sentire chi conosce, ad esempio, Erasmo Mulè. Oppure Nicolò Francofonte.
Oh, niente paura, sono semplicemente due dei tanti ragazzi di belle
speranze, che probabilmente non diventeranno mai campioni, ma che, per ora, hanno avuto quotazione da campioncini. Niente contro di loro, sia chiaro.
Il primo è passato dalla Samp alla Juve valutato 3 milioni e mezzo di euro. Il secondo ha fatto il percorso inverso, valutato un milione e 700 mila euro.
Loro due, come del resto un’infinità di nomi e di numeri, sono ora nel
mirino della Procura federale e della Covisoc, che, finalmente, s’è accorta che in fatto di plusvalenze, non c’è soltanto il Chievo. Tardi, magari, maqualcosa si muove. Troppo tardi, in realtà. Se pensiamo alla gogna mediatica
di cui ha fatto le spese il Chievo, con la squalifica del presidente Campedelli e 3 punti di penalizzazione in serie A. Aveva ragione Campedelli,
questa è la verità. E adesso, se ne saranno accorti tutti. L’elenco delle plusvalenze “denunciate” è infinito. La Juve comanda la classifica con alcune valutazioni davvero fuori da ogni logica. Mulè e Francofonte sono niente al confronto della valutazione di Manolo Portanova, figlio d’arte, passato al Genoa per 10 milioni. Sì, avete capito bene, 10 milioni per un giocatore che aveva fatto alcune apparizioni in serie A, ma che nel Genoa non ha mai giocato.
Otto i milioni per Elia Petrelli, pure passato
al Genoa. Non male neanche i 2 milioni e 4 per Loria, passato al Pisa.
Fuori dal mondo anche la valutazione di Audero, portiere della Samp, valutato 20 milioni. Di fronte a numeri come questi, si resta senza parole. Juve, Samp, Parma, Pisa, Pescara sono tra le più “gettonate” dell’agenda sul tavolo della Procura, sulla quale, giusto dirlo, è segnato anche il Chievo, per via degli affari Depaoli&Leris e Leverbe&Ivan con la Samp.
Roba da niente, rispetto alla montagna di milioni teoricamente “fatti girare” per questo lungo elenco di operazioni evidentemente taroccate.
La Procura indaga, ma intanto il Chievo è scomparso. Non solo per quello, certo. Ma ANCHE per quello. Perchè, forse, senza i 3 punti di penalizzazione, in quella stagione, si sarebbe salvato, ad esempio. E Campedelli non sarebbe stato squalificato. E la storia, magari, sarebbe stata riscritta, fino ad evitare, perchè no, anche quello che poi è accaduto. “Non siamo gli unici, anzi, ci sono società che rispetto al Chievo si sono comportate molto peggio’ aveva sempre detto Campedelli. Aveva ragione. Però, sapete come finirà questa indagine? Provate a indovinare…