Ponte Nuovo? Chiuso, ma con le luci Il progetto elaborato dal Politecnico di Milano. Intervento artistico... a fine lavori

Approvato oggi dalla Giunta un piano di intervento per l’estensione dell’illuminazione pubblica con l’installazione di nuovi punti luce. L’opera, per più di 140 mila euro, riguarderà ben undici zone della città tra cui anche l’illuminazione artistica di Ponte Nuovo.
Un’azione compiuta annualmente dal Comune che, attraverso segnalazioni che arrivano dalle Circoscrizioni o direttamente dai cittadini, si occupa di ampliare la rete di illuminazione grazie ad un project financing attivo dal 2019 con Agsm Aim Smart Solution per la gestione, valorizzazione e riqualificazione delle reti di illuminazione pubblica.
Le zone interessate dall’intervento. Ponte Nuovo (illuminazione artistica), via dei Partigiani, via Talete (piazzetta), Corte Spagnola, incrocio vie Verga-Negrelli-Vitruvio, Area verde Vie Emo Franchetti, via Pitagora (ingresso parco giochi), vie Meneghetti-Navasa, via Mantovana, via Monte Tesoro, via Gallizioli (vicino al Nido).
Ponte Nuovo. Il progetto della nuova illuminazione è inserito all’interno di un complessivo elaborato dal Politecnico di Milano denominato “Luci sull’Adige per una nuova Verona fluviale”. Prevede un’illuminazione su tutti i ponti di Verona improntata seguendo criteri di sobrietà ed eleganza. Su Ponte Nuovo verranno installati 12 proiettori-faretto, posizionati sotto le strutture del ponte già predisposte durante l’attuale fase di lavoro. “Nell’elenco delle zone interessate dagli interventi – afferma l’assessore a Strade e Giardini Federico Benini – c’è il parco giochi in via Pitagora, l’unico che non è attualmente illuminato, mettendo finalmente fine ad un grave problema di sicurezza nel quartiere di Borgo Nuovo dove c’erano state diverse segnalazioni. Riguardo a Ponte Nuovo prevediamo che, al termine dell’intervento di installazione dell’illuminazione, il risultato finale si inserirà perfettamente nel contesto paesaggistico della città, grazie al rispetto dei criteri seguiti dall’elaborato del Politecnico di Milano”.