Prevenire le mafie nell’economia Presentato il Vademecum realizzato con Avviso Pubblico per prevenire le inflitrazioni

Si è appena concluso con il convegno “Prevenire le mafie nell’economia, l’esperienza del progetto Consulta della legalità di Verona”, alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il primo ciclo di formazione sulla prevenzione e il contrasto alle mafie e alla corruzione, promosso dalla Camera di Commercio di Verona insieme con Avviso Pubblico.
“È un’esperienza pilota in Italia – spiega Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona –che rilancia l’attività della Consulta nei prossimi mesi con la pianificazione di nuovi progetti, vista anche la situazione di fragilità economica che rende «il terreno ancora più fertile per l’infiltrazione della criminalità tra le imprese’’.
Per il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà c’è da ricostruire e a volte costruire una rete che può dare il proprio contributo, partendo dalla conoscenza del fenomeno.
Da qui nasce il Vademecum pensato per il mondo produttivo veneto e veronese in particolare. È uno strumento di conoscenza e di azione concreta, spiega il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani. “Ora si è aperta- ha concluso- anche la partita ghiotta dei fondi del PNRR, su cui gli organi investigativi hanno già acceso un faro d’allerta. Le mafie tenteranno di mettere le mani sugli appalti, che saranno finanziati dalla pioggia di miliardi in arrivo’’.
Per il ministro Lamorgese si registra lo sviluppo di un modello criminale capace di maggiore fluidità organizzativa che ha legami non solo col narcotraffico, ma anche col mondo del lavoro e delle imprese.
“Abbiamo una solida rete di prefetture – spiega ancora il ministro Lamorgese – che si muovono con rapidità nelle situazioni di turbative di ordine pubblico e disagio sociale, che consente alle mafie di ingrossare le proprie fila e incidere sul tessuto economico. Attraverso un protocollo con l’Agenzia per la destinazione dei beni confiscati abbiamo attivato “Spazi per ricominciare”, un progetto per mettere a disposizione i beni confiscati alle mafie in poco tempo. Stiamo rafforzando la collaborazione con ABI per garantire un più facile accesso al credito, puntando sull’Osservatorio nazionale antiracket e antiusura che punta a rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per evitare che i soggetti economici si rivolgano all’usura’’. E poi c’è l’attivazione di un organismo interforze per monitorare l’infiltrazione delle mafie nell’economia: un modello a cui l’Europa si ispira in ambito Europol. “Il vero contrasto alle mafie – conclude Lamorgese – deve affondare le radici nella società, nei corpi intermedi e nei comportamenti quotidiani dei singoli cittadini’’.