Quando la passione diventa un mestiere. Parla Andrea Tommasi, in arte “Toms’’ Ha fatto della lavorazione delle tavole da skateboard il suo lavoro, originale e unico

Quali sensazioni si provano a cambiar vita, lasciare un porto sicuro e dirigersi verso una nuova direzione affascinante sì, ma assolutamente incerta? Quanto coraggio ci vuole per reinventarsi? Creatività, manualità, inventiva. Sono queste le caratteristiche che accomunano le creazioni di Andrea Tommasi in arte “Toms’’, un giovane artigiano veronese che ha fatto della lavorazione delle tavole da skateboard il suo mestiere. Oggi, per “La Cronaca di Verona’’, Andrea risponderà a queste e ad altre domande, con la speranza di poter farci entrare maggiormente nell’affascinante mondo dell’artigianato e in particolare del suo modo di interpretarlo.

Andrea, partiamo dall’inizio, cosa ti ha spinto a cambiare radicalmente vita, a lasciare un contratto lavorativo e a “buttarti’’ verso un mondo pressoché sconosciuto? Nasco come skater, da 12 anni pratico questo sport. Nonostante fossi da tempo in questo mondo, non ho mai pensato all’artigianalità del prodotto che avevo sotto i piedi fino a quando non mi è rimasta in mano un asse da skate propedeutica. L’asse poi è rimasta in garage per diverso tempo, fino a che un giorno non ho deciso, quasi per gioco, di tagliarla. Da lì ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo realizzando i primi portachiavi in serie. Tuttavia, il mondo della lavorazione delle tavole da skate non è del tutto nuovo, già in America, Inghilterra e nell’Europa dell’Est è un trend che va molto.

Dove trova origine questa tua passione? E come hai fatto a trasformarla nel tuo mestiere? Sicuramente è legata alla mia passione per lo skate, ma è anche mischiata all’imprinting donatomi da mio padre che realizza plettri per chitarre con vari materiali. Il vero momento in cui ho capito il mondo che c’è dietro è quando ho tagliato la mia prima tavola, è stata per me una sensazione fin da subito appagante e per questo sto cercando, con tanta passione e dedizione, di trasformarlo nel mio mestiere. Un altro motivo è il fatto che questa passione-lavoro è unica, un elemento per me fondamentale poiché ho sempre desiderato una strada originale e fatta su misura per me, cercando di andare fuori dall’ordinario e dagli standard comuni.

Sei uno dei pochi in Italia, se non l’unico, a realizzare oggettistica di questo tipo. Senti il peso di questa responsabilità? “A little bit’’. Non voglio però perdermi in questo ragionamento perché voglio seguire il mio stile e proseguire questo percorso a testa alta senza sentire pressioni esterne, ma semplicemente cercando di realizzare il meglio per coloro che si affidano a me.

Da poco si è svolto il “Ciao Market’’ a Porta Palio, un evento nato per sensibilizzare le persone sul tema della sostenibilità, quanto è importante per te questa tematica e quanto la applichi alle tue creazioni? La sostenibilità è l’elemento che sta alla base di ogni mio lavoro dal momento che utilizzo materiali che altrimenti verrebbero gettati nella spazzatura. Il senso del mio mestiere è proprio quello di ridare vita a tavole che ormai il “loro lavoro lo hanno fatto’’, per questo dico che senza sostenibilità nulla avrebbe senso.

Cosa ti auguri per la tua attività in futuro e quali sono i progetti in cantiere? Il mio obiettivo è quello di affermare il mio stile e la mia unicità per diventare qualcuno. Mi piacerebbe che le mie creazioni fossero riconoscibili e riconosciute da più persone possibili.

Francesca Brunelli