Questione del marchio? E’ vecchia. La Clivense replica dopo che è stata intentata una causa Pellissier: “E’ infondata e si rafforza la convinzione sulla bontà del nostro operato”

Sergio Pellissier non ci sta e così in merito alle notizie uscite rispetto alla controversia intentata dal Chievo Verona dell’ex patron Luca Campedelli e dalla Paluani davanti al Tribunale delle Imprese a Venezia sull’utilizzo del nome, smorza ogni polemica. La Clivense, si legge in una nota, è la società sportiva fondata da Sergio Pellissier e la controversia che risale a due anni fa non ha portato a nulla.
Le domande rivolte contro la società sono sempre state respinte perché ritenute infondate.
«Inoltre, non solo il giudizio è stato sospeso per questioni di giurisdizione – sottolineano i legali della società – ma, nel frattempo, lo scenario è completamente mutato dal momento che le due società, la Paluani S.p.a. e la A.C. Chievo Verona S.r.l., sono entrambe fallite mentre il marchio “Chievo” è stato posto all’asta».
Sergio Pellissier si è espresso in modo definitivo sulla questione: «Occorre chiarire e precisare che quella del “marchio” – la sola controversia che ci ha coinvolto, mentre non ci riguardano le domande rivolte alla FIGC – è controversia vecchia di due anni, del tutto infondata e non ci preoccupa. Pure un’eventuale ed astratta ripresa del giudizio, a fronte delle mutate condizioni, non intacca, ed anzi rafforza, la convinzione circa la legittimità del nostro operato».