Rallenta la marcia sulle caserme Brusco stop del Comune per le tre aree dismesse del quartiere. L’assessora Bissoli ha rispedito all’Agenzia del Demanio i progetti e le proposte per riconvertire a uffici e a sede della Questura i complessi militari. Riscontrate carenze negli elaborati.

Brusco stop per la marcia del Comune alla conquista delle tre caserme dismesse nel quartiere di San Zeno. Con una delibera presentata dall’assessora Barbara Bissoli, vicesindaco, la Giunta comunale ha rispedito all’Agenzia del Demanio i progetti e le proposte per riconvertire a uffici e a sede della Questura i tre complessi militari per una serie di carenze riscontrate negli elaborati. In primis, il piano del traffico: le simulazioni su quanto traffico nuovo attireranno questi uffici e la sede della Questura è stato limitato a una sola ora del mattino, dalle 7,30 alle 8,30 quando gli uffici pubblici aprono invece alle 9 e nel caso della Questura restano aperti per molte ore. Carenze sono state riscontrate anche in base al Pums e alle piste ciclabili (che verrebbero eliminate a Porta Palio) e anche per l’accesso alle persone disabili in quanto mancano alcune prescrizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ma che cosa prevede questo accordo con il Demanio? Si legge nella delibera che il 30 marzo 2023 l’Agenzia del Demanio ha trasmesso lo studio del traffico comprensivo dei tre interventi previsti nella città di Verona, quartiere San Zeno, e precisamente: riqualificazione e riuso dell’ex Caserma Riva di Villasanta, destinata a sede unica dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia del Territorio; poi riqualificazione e riuso dell’ex Caserma Busignani di piazza Pozza come Federal Building ospiterà uffici di vari Ministeri e archivi del Tribunale; infine riqualificazione e riuso dell’ex Caserma San Bernardino come nuova sede della Questura e della sezione della Polizia Stradale.
Il 6 novembre scorso il Comune ha richiesto la revisione complessiva dello studio del traffico chiedendo di approfondire le analisi del traffico estendendole all’intera giornata, e in particolare alle ore di punta nelle quali va considerato anche il traffico dovuto alle scuole e alle attività lavorative, che interessa la viabilità ben prima e dopo l’intervallo tra le 8 e le 9 del mattino che è stato analizzato.

Traffico, parcheggi, accessi: così non va

Di conseguenza il 30 novembre l’Agenzia del Demanio ha trasmesso lo studio del traffico revisionato secondo le previsioni del PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune limitando l’analisi del traffico, si legge in delibera, all’ora di punta compresa nell’intervallo orario 7:30/8:30, escludendo da tale studio il traffico generato dagli utenti dei nuovi uffici che si insedieranno nelle tre ex caserme, in quanto l’orario di apertura è indicato alle 9.
Non a caso la Prima circoscrizione il 20 dicembre scorso ha dato parere negativo motivato a queste trasformazioni urbanistiche lamentando oltre ai tempi stretti di valutazione, proprio la mancanza di una valutazione degli impatti derivanti dall’aumento del traffico e della conseguente carenza di parcheggio.
Integrazioni sono state inoltre richieste all’Agenzia del Demanio palla Direzione Ambiente e transizione ecologica in merito allo sfruttamento di energie rinnovabili nelle tre ex caserme; dalla Direzione Mobilità e traffico per le carenze di parcheggi pubblici e per la cancellazione delle piste ciclabili nel nodo di Porta Palio, dalla Direzione Urbanistica-PEBA per il superamento delle barriere architettoniche.
Queste le carenze principali riscontrate dal Comune in merito agli elaborati proposti dal Demanio che insieme ad altre minori hanno fatto sì che venisse impedita “l’espressione di un assenso in quanto il progetto presentato necessita di modifiche sostanziali”, conclude la delibera.
Insomma, la marcia sulle caserme rallenta. Se ne riparlerà. E intanto il quartiere di San Zeno, che guardava con timore proprio all’aumento del traffico nelle proprie strade, tira un sospiro di sollievo.