Ricerca, la maxi-truffa c’è anche Verona

Sono oltre 200 gli indagati in un’inchiesta fiscale condotta dalla Guardia di Finanza di Padova che ha portato alla luce una maxi frode per 45 milioni di euro, realizzata tramite l’emissione di false fatture per far ottenere ad aziende indebiti crediti d’imposta. La frode riguarda il settore della ricerca scientifica. In particolare la Gdf, che ha eseguito 200 decreti di perquisizione in 38 province italiane, tra cui Verona ha permesso di individuare un’associazione per delinquere, composta dagli amministratori e dal consulente di un network di società padovane, finalizzata alla illecita fruizione di agevolazioni fiscali riconosciute dallo Stato a fronte di investimenti in ricerca scientifica. L’operazione è frutto di una complessa azione investigativa protrattasi per circa due anni che ha acconsentito di individuare una serie di azioni finalizzate alla illecita fruizione di agevolazioni fiscali riconosciute dallo stato a fronte di investimenti in ricerca scientifica. Tali agevolazioni fiscali consistono in un credito d’imposta che è passat dal 90 al 50 per centro a favore di quelle società che avessero finanziato progetti di ricerca in Università. In alcuni casi le compensazioni con altri tributi sono state quantificate in oltre 45milioni di euro.