SALEMI: NON MI CHIAMO FUORI PERÒ SERVE UNA NUOVA LEVA

“Si dice spesso che un Sindaco deve essere il Sindaco di tutti. Mi auguro che Federico Sboarina riesca ad esserlo, ma questo dipenderà dalla forza e dall’autonomia che sarà in grado di avere. Non credo che Verona possa rassegnarsi al modello di società chiusa e rancorosa proposto da Matteo Salvini, ad esempio. Verona è forte se riesce a coltivare il suo ruolo centrale nel dialogo con il Veneto, l’Italia e l’Europa”. Sono queste le prime righe della newsletter in cui Orietta Salemi racchiude alcune riflessioni sulle elezioni amministrative di Verona. “Co­struire un’alterativa credibile alla destra era e resta possibile – scrive ancora -. Ma richiedeva e richiede un orizzonte di tempo lungo e anche l’impegno di nuove energie. Un seme è stato gettato. Un’op­posizione concreta, co­strut­tiva e non ideologica, può farlo crescere, irrobustendone nei prossimi mesi e nei prossimi anni le radici in città”. “La stagione che si apre, in città, ha bisogno di protagonisti nuovi – conclude -. Insie­me alle persone che mi sono state più vicine in questa sfida, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dal Consiglio Comu­nale, dove penso che una nuova leva di amministratori possa porre con il proprio lavoro le basi per il futuro del centrosinistra veronese. Non mi chiamo fuori da questo impegno, ma vi contribuirò con strumenti diversi, senza far mai venire meno l’attenzione ai temi della città di Verona e all’impegno di chi si batte per rinnovarla”.