Salva la botte, crea capolavori Il progetto di Tinazzi e Bottega Tettoia Pinardi che recupera vecchie botti per il sociale.

«Dal legno si può fare qualsiasi cosa, ma non gli alberi», si dice. Eppure ci sono volte in cui dare nuova vita a un pezzo di legno equivale a donare una possibilità a chi si trova in una situazione difficile. È quanto accade con il progetto “Salva una botte, crea un capolavoro” di Tinazzi, importante gruppo con sede a Lazise e produzioni in Veneto e Puglia, e Bottega Tettoia Pinardi, laboratorio artigiano del Dab, Villaggio Educativo Sa­lesiano, sito in località Villa di Albarè nel comune di Costermano sul Garda. Tinazzi sostiene il progetto di crescita personale e accompagnamento professionale di adolescenti con difficoltà sia in contesto famigliare, sian in quello scolastico sociale, donando le proprie botti al laboratorio: in questa “reciclofficina”, i ragazzi, sotto la guida di un falegname/educatore e di un’educatrice arte-terapeuta, hanno la possibilità di utilizzare il legno ricavato dalle botti per la creazione di piccole opere “d’arte”. Tra gli obiettivi del progetto c’è la volontà di offrire a giovani in difficoltà un’opportunità esperienziale e formativa, oltre a sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e a contribuire nella prevenzione della dispersione scolastica. «Abbiamo deciso di sposare questo progetto che fa del bene e crea un sistema virtuoso per i ragazzi in difficoltà – commenta Gian Andrea Tinazzi, titolare della cantina –. Siamo fieri di donare le nostre botti alla Bottega, aiutando la comunità a portare avanti la formazione dei giovani e a educarli al bello e “all’arte” del riciclo». Le botti di Tinazzi, considerate materiale di scarto, sono valorizzate attraverso il recupero e la lavorazione del legno; gli studenti imparano a ridare nuova vita a mobili o pezzi di legno scartati, e a contempo si reinventano imparando un mestiere antico e nobile come quello del falegname. Le produzioni che escono dalla Bottega sono distinte in tre diversi ambiti: giochi in legno che stimolano l’intelligenza, come giochi matematici o inerenti alle leggi della statica e della geometria, oggettistica, idee-regalo in occasione di eventi, e mobili recuperati ricavati da cassette, scale, botti, bancali. I lavori sono ispirati al mondo agricolo e a quello enologico: tra gli oggetti più apprezzati ci sono le tre lampade, che rappresentano il tronco, la foglia e il grappolo della vite, costruiti utilizzando le doghe di botti in rovere riciclate e trattate con un olio di noce speciale. Anche gli sgabelli vengono costruiti esclusivamente dal riutilizzo di doghe di barrique, e sono nati soprattutto dalla necessità del falegname di avere una seduta al banco da lavoro, mentre il tavolino a otto gambe, che ha come base il coperchio di una grossa botte, nasce dall’idea di mostrare la parte interna delle doghe della botte, in modo da far risaltare il colore naturale che il vino ha lasciato nel legno nel corso degli anni.