Santuario di Santa Maria della Pieve Il viaggio tra le meraviglie della nostra città

di Me LisaVr

Nella provincia di Verona, come già accennato in precedenza, si trovano diversi santuari o Pievi. Il santuario di Santa Maria della Pieve è un luogo di culto cattolico che si trova nella frazione di Pieve nel comune di Colognola ai Colli. Si tratta di un comune ad est di Verona, allo sbocco della val d’Illasi, molto bella e ricca di vigneti. Si tratta di un edificio sorto probabilmente attorno all’ XI-XII sec. ma che è stato fondato, come anche in altre occasioni è accaduto, sopra o in prossimità di un tempio pagano dedicato a Mercurio, risalente all’età repubblicana romana. I ritrovamenti più antichi nella zona dove si trova il santuario risalgono all’età repubblicana romana, quando dopo il 148 a.C. fu costruita la Via Postumia, importante via di comunicazione che collegava Genova all’Adriatico. Qui molto probabilmente si ergeva un tempio dedicato a Mercurio, le cui testimonianze sono tuttora visibili presso il santuario: si può infatti notare una dedica a Mercurio murata nella facciata della chiesa. Sono state due le fasi per la costruzione della chiesa: in una prima fase attorno al V secolo il tempio pagano di Mercurio fu sostituito con una piccola cappella-oratorio; successivamente, intorno all’anno Mille, il piccolo oratorio fu demolito e venne eretta la costruzione che oggi è nota come “santuario di Santa Maria della Pieve”. Nell’anno 1162, venne nominato il primo parroco. Verso la fine del Medioevo furono imposte nuove giurisdizioni, le quali prevedevano anche nuove delimitazioni topografiche di paesi, terreni e anche proprietà religiose. La pieve di S. Maria, che fino a quel periodo era considerata il centro del territorio di Colognola ai Colli, subì le disposizioni imposte ed il centro religioso ed economico si spostò verso la parrocchia di S. Fermo e Rustico. KLa chiesa all’esterno ha struttura molto semplice. È una costruzione bassa, quasi a capanna, priva di elementi decorativi o liturgici. Il campanile di stile romanico fu in realtà rinnovato e ricostruito alla fine dell’Ottocento. Sono tre le navate, che compongono l’interno,un altare maggiore e due altari minori a lato in stile barocco. È semplice e sobrio anche l’interno della chiesa, ma colpisce subito l’armonia presente tra spazi e luci. La struttura della chiesa è bassa, e l’illuminazione naturale è scarsa, solo l’altare è illuminato con delle luci e candele. Le pareti però risultano illuminate dagli affreschi che sono stati riportati alla luce grazie a delle operazioni di restauro. Il ciclo di affreschi risale alla fine del XIII secolo – metà del XV e originariamente copriva gran parte delle pareti interne all’edificio. Purtroppo attualmente ne sono rimasti pochi per cause diverse, ma una delle principali fu l’imbiancatura delle pareti a seguito della peste del 1630. Tra gli affreschi rinvenuti ed ancora in buono stato si possono riconoscere rappresentazioni di: la Crocifissione di Cristo, Vergine in trono con bambino, le Nozze mistiche di Santa Caterina, San Giacomo affiancato da un altro santo (probabilmente san Benedetto da Norcia o s. Antonio abate), un Santo vescovo, S. Zeno. L’altare principale non è originale ma è il risultato di alcune modifiche e restauri eseguiti nel corso del ‘700, periodo in cui fu collocata la statua della Madonna con Gesù in grembo.

Tiziano Brusco