Scatta sui pedali la lunga stagione Ben 36 società impegnate nell’organizzazione

Scatta domenica a La Rizza di Villafranca la lunga stagione del ciclismo veronese. Cinquantacinque giorni di gare, 114 manifestazioni, 36 società impegnate nell’organizzazione: sono i numeri che confermano la vitalità del mondo delle due ruote di casa nostra. La prima a dare il via sarà la Cycling Team Petrucci con una prova riservata agli juniores. Ma proprio all’alba della nuova stagione giungono le parole del presidente provinciale Diego Zoccatelli. “Così non possiamo più andare avanti” ammette in una sorta si sfogo-accusa. “Organizzare manifestazioni come quella sulle strade di La Rizza di domenica prossima è un’impresa. Credetemi, una vera impresa”. I problemi sono molteplici ma costi e burocrazia hanno la priorità.
“Ultimamente, i Comuni fanno pagare anche le spese di istruttoria per concedere i permessi. Il servizio dei vigili urbani è a pagamento. La riforma fiscale ha fatto lievitare i costi in modo esagerato per motostaffette e addetti agli incroci: se le amministrazioni comunali hanno imboccato questa strada per scoraggiarci ad organizzare gare, ci stanno riuscendo”. Oltre ai costi c’è poi un “sentimento” diverso da parte delle amministrazioni. “I Comuni ci dicono che non ci sono più le condizioni per bloccare il traffico e sollecitano lo spostamento delle competizioni nelle zone industriali, nei bike park o nei velodromi”.
Ma Zoccatelli allora sbotta. “Posso anche capirlo ma vorrei che qualcuno andasse a vedere le strade delle zone industriali delle nostre zone. Non hanno manutenzione, sono piene di buche, hanno la viabilità compromessa dai mezzi pesanti. E ci chiediamo: se non ci sono i soldi per la manutenzione o per nuovi impianti, vedi il velodromo di Pescantina, cosa facciamo?”. La conseguenza è che “per le piccole società è oggi molto, molto difficile mettere in piedi manifestazioni. E, questo mi piace sottolinearlo, non è nemmeno un problema di sponsor perché tante realtà imprenditoriali sono vicine al ciclismo. Ma ricordo anche che il nostro è un mondo composto da volontari e appassionati, se devi passare dieci volte da un Comune per avere un permesso, togliendo tempo al lavoro, è chiaro che tutto questo fa venire meno quella passione”.
Che, per quest’anno, sembra ancora battere forte. Per il 2024, infatti, la risposta è sicuramente positiva. Il calendario, già aperto da gare di mountain bike nelle prime domeniche di febbraio, ha il fiore all’occhiello nell’Europeo di bmx all’Olimpic Arena, in calendario il 29 maggio, due gare internazionali di mtb sulle Torricelle e San Zeno di Montagna, due compleanni particolari come il sessantesimo del Palio del Recioto e l’ottantesimo della Vicenza-Bionde.
“E ci sono in scaletta – annuncia Zoccatelli – le gare regionali per Under-élite di Roncolevà, Sona, Sommacampagna, Bagnolo, Sant’Ambrogio, patrimonio di tutto il ciclismo veronese, che vanno tutelate collocandole, con lungimiranza, quando non c’è concorrenza con altre manifestazioni”. Zoccatelli non risparmia poi una “tirata d’orecchie” ad alcune importanti realtà. “Iniziamo la stagione su strada con una gara riservata agli juniores. Ma è questa la categoria che soffre maggiormente la mancanza di un buon numero di gare. Bisognerebbe che le società presenti tra gli juniores organizzassero almeno una gara ciascuna”. Invece, proprio quest’anno, mancano all’appello l’Autozai, il Memorial Rebellin di Illasi si è fermato alla prima edizione e l’Assali Stefen Cadidavid. Soffre anche la categoria degli esordienti “ma il problema – afferma ancora Zoccatelli – si potrebbe risolvere, ad anno scolastico concluso, facendoli correre assieme e agganciando le gare della loro categoria a quelle degli allievi”.
Altro tema caldo quello della sicurezza stradale. “Purtroppo la nostra palestra è la strada. Il ciclista è, assieme al pedone, l’utente debole della strada. Ai nostri ragazzi dico che quando sono in allenamento devono rispettare le norme del codice della strada, agli automobilisti chiedo un po’ di rispetto. Purtroppo sulle strade italiane spesso viene meno”.
Mauro Baroncini