Schwazer, le provette, i cavilli e… Marte Ormai i colori delle zone, gialle o arancione, sono più importanti delle vite vissute

Un post su facebook, pensieri in libertà che noi abbiamo ripreso (con l’ok di Damiano, ovvio), perchè meglio di tante altre parole fotografano il momento che stiamo vivendo. Dove regna la paura, dove mancano certezze e dove, purtroppo, rischiamo di smarrire, assieme alla nostra serenità, anche alcuni valori fondamentali. Vale la pena fermarsi a riflettere…
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Il Torino che non parte per Roma mi ha evocato una frase sentita spesso quando, per tirare le fila e riordinare le “ragioni”, giungeva la fatidica frase….”in punto di diritto”.
Attenendosi alle norme, infatti, il Torino è rimasto correttamente a Torino e la Lazio è andata correttamente a “giocare”.
Altra immagine di questi giorni che mi fa pensare al “punto del diritto” è la sentenza del tribunale di Bolzano. Alex Schwazer assolto perché le provette contenenti i campioni di urina risultano alterate “con alto grado di credibilità razionale”. Quindi, correttamente non colpevole per la giustizia ordinaria ma, tuttora squalificato per la giustizia sportiva che “correttamente” si attiene alla sentenza data e che, per poter essere rivista, dovrà valutare l’eventuale ricorso.

In entrambi i casi, non scatta nessun meccanismo svincolato dal “legalese” e allora mi viene da fare un passo indietro.

La nostra convivenza ha trovato nella storia una forza ed un aiuto nella scrittura delle regole condivise. Dovevano, e dovrebbero, essere un supporto, un facilitatore ma a furia di ricorsi, interpretazioni e cavilli siamo finiti in un imbuto estraniante che ci ha fatto perdere di vista l’obbiettivo.

È quello che accade ad ogni nuovo Dpcm che da un anno a questa parte orienta la nostra quotidianità. Con quanti conviventi posso viaggiare verso un altro gruppo di conviventi? Ma se aspetto la mezzanotte posso uscire dal comune? In zona arancione posso fumare all’aperto? E se oltre ai giornali offro i caffè quante persone posso far entrare? Ma il tampone lo devo fare entro le 72 ore o se sono 65 va bene uguale? Se ogni 15 minuti mi allontano 30 secondi, quando mi riavvicino riparte il conteggio o si sommano a quelli di prima? Il contatto deve essere stretto stretto o è sufficiente guardare dalla parte opposta?
Cavilli, virgole, sanzioni, ffp2 vere o false, un metro, qualche centimetro, aperte o socchiuse. Solo dettagli?
E intanto ci siamo abituati al bollettino quotidiano che non sembra più raccontarci di vite vissute e sofferenze concrete ma solo il rischio di passare da zona gialla a zona arancione (rinforzato o no) ma basta che non sia rosso.

Hanno ragione gli esperti giuridici a farsi guidare pedissequamente da procedure e articoli, da sentenze passate in giudicato e da gerarchie delle fonti, dai dettagli che “in punto di diritto” diventano dirimenti.
Temo, però, che la china ormai presa ci stia portando sempre più a concentrarci sulla “punta di quel dito” che in questi giorni, oltre alla luna, ci vorrebbe addirittura indicare Marte (rosso)…dove mi auguro che Perseverance più dell’acqua trovi ancora in vita un briciolo di Buon Senso.
Damiano Tommasi