Serve un nuovo “Piano casa sociale” L’assessora Ceni: “Di fronte ai possibili tagli del Governo” pari a 200 milioni di euro

Un nuovo “piano casa sociale” che possa rispondere seriamente all’emergenza abitativa e maggiori finanziamenti per i servizi socio-sanitari.
Sono le richieste che l’assessora alle Politiche sociali e abitative del Comune di Verona Luisa Ceni, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Vicenza Matteo Tosetto, l’assessora alle Politiche abitative ed Edilizia residenziale del Comune di Padova Francesca Benciolini e l’assessora al Sociale del Comune di Padova Margherita Colonnello rivolgono alla Regione del Veneto in vista dell’avvio dei lavori per la legge finanziaria regionale. È quanto emerge dall’incontro svolto questa mattina tra gli assessori dei tre Comuni veneti.
A fronte della pressante fragilità sociale e della difficile tenuta economica di moltissime famiglie, gli assessori chiedono quindi risposte forti e sicure. In considerazione dei possibili tagli del Governo, pari a 200milioni di euro, ai Comuni e dell’importante aumento registrato nel corso del 2023 delle richieste di sostegno da parte dei cittadini in difficoltà, anche a seguito del carovita causato dall’inflazione.
«Mi sorprende che venga così sottovalutata l’importanza dell’abitare – ha detto l’assessora alle politiche sociali di Verona Luisa Ceni – Viviamo un periodo in cui è difficilissimo l’accesso al credito, anche chi lavora fatica a trovare casa. Il tema è nazionale e non locale, ma le scelte di politica centrale condizionano l’operatività dei Comuni infierendo sui cittadini, col risultato che abbiamo sempre più persone per strada purtroppo.
C’è totale assenza di visione su quello che è sicuramente uno dei problemi più importanti: oltre al lavoro ogni persona ha la necessità dell’abitare, a qualunque stato sociale appartenga. Non riusciamo a comprendere il perché del taglio dei fondi governativi ai Comuni. per quanto riguarda Verona, siamo a tassazione invariata e non possiamo far fronte a tutto. La coperta è sempre più corta e le richieste dei cittadini sempre più ampie. Il nostro compito di amministratori è quello di dare risposte, di risolvere i problemi ma non siamo messi nelle condizioni di farlo su questi temi. Se dobbiamo far fronte ai bisogni primari che prima di questo taglio in manovra erano già finanziati, purtroppo non riusciamo a sviluppare adeguatamente altre progettualità che abbiamo messo a punto e potrebbero avere un impatto positivo e virtuoso sul territorio comunale».
Nel 2022 il fondo sociale affitti ha riguardato circa 4400 beneficiari, pari a 3,5 milioni di euro tra Verona, Vicenza e Padova. Considerati i 463 provvedimenti di sfratto emessi nel 2022, potrebbero arrivare a circa 5000 i nuclei famigliari che nel 2023 non riceveranno il contributo per morosità acquisite a seguito di temporanee difficoltà economiche.
Ad essere particolarmente penalizzate, a causa della mancanza di alloggi erp disponibili e della scarsità di immobili privati sul mercato con affitti sostenibili, sono le persone con una procedura di sfratto e quanti arrivano in città per lavorare, come insegnanti, poliziotti, infermieri e studenti.

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