Si apra il sipario! Il Governo al lavoro per la riapertura di maggio Ristoranti, bar, teatri, cinema, palestre, piscine, impianti sportivi pronti a riprendere da dove avevano chiuso. Il Governo decide in questi giorni il calendario per garantire a tutti la ripresa in sicurezza. Il ministro Franceschini: “Se apre l’Olimpico, è giusto che riaprano pure gli ambienti dello spettacolo”. E i dati confortano: si va verso un’Italia sempre più... gialla

Il governo lavora a fare di maggio il mese della ripartenza. E il cronoprogramma delle riaperture di ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre e delle tante altre attività che da mesi soffrono una crisi senza precedenti, dovrebbe iniziare a prendere forma già questa settimana. Si terrà domani la cabina di regia tra il premier e le forze di maggioranza. Sul tavolo del vertice odierno governo-regioni ci saranno le proposte dei governatori, che spingono per riaprire i ristoranti a pranzo e a cena e per il ripristino degli spostamenti tra territori, fino al 30 aprile ancora vietati. A garanzia della sicurezza chiedono che tra i parametri sulla base dei quali vengono decisi i colori, ci sia anche quello sulle vaccinazioni. ma anche un ’attenzione alle attività sportive

Ma si discuterà anche del tema scuole, con la speranza di poter rivedere in aula tutti gli studenti delle superiori, al 100%. Un’ipotesi fortemente voluta dallo stesso premier Mario Draghi, ma sulla quale peserà la curva dei contagi. Mentre è dato per certo il prolungamento dello stato di emergenza (in scadenza a fine aprile), probabilmente fino al 31 luglio.
Con ogni probabilità il primo passo sarà la riapertura dei ristoranti nelle zone gialle anche nella fascia serale. Il che dovrebbe inevitabilmente essere accompagnato da uno slittamento di una-due ore del coprifuoco che comincia alle 22. Ma da maggio potrebbero tornare in presenza anche tutti gli alunni delle scuole superiori. «Se i trasporti saranno, e devono essere, organizzati in modo adeguato – è il monito della ministra Elena Bonetti – anche la riaperture delle scuole secondarie di secondo grado potrà essere fatta».

Dopo che il governo ha dato il via libera per il ritorno del pubblico allo stadio Olimpico (sia pure al 25% della capienza) l’11 giugno per la gara d’esordio dell’Italia agli Europei contro la Turchia, si sono moltiplicate le richieste di apertura dei tanti settori (dal teatro alla musica live) chiusi ormai da un anno, salvo la breve parentesi estiva. Le proteste di ristoratori e partite Iva sono state sefuite da quelle di attori e maestranze dello spettacolo che hanno occupato il Globe Theater di Roma. «Se aprono gli stadi per il calcio, le stesse regole dovranno valere per i concerti» ha ammesso il ministro della Cultura Franceschini, incalzato dalle associazioni di categoria in rivolta, dai discografici della Fimi ai tanti comparti rappresentati dall’Agis. Il ministro ha assicurato che farà “tutto il possibile” per aiutare la ripresa del settore, puntando a ripartire in sicurezza e per i prossimi mesi. E ha ricordato le richieste che ha fatto ai tecnici del comitato con l’obiettivo di riaprire i luoghi della cultura e dello spettacolo con un pubblico “raddoppiato” rispetto alle regole adesso in vigore: 500 persone al chiuso, 1000 all’aperto.